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Venerdì, 29 Marzo 2024
Proteste lavoratori

Mense scolastiche, sciopero differito: dai sindacati ultimatum a imprese e Comune

Con il cambio maxi di appalto organici ridotti e lavoratori rimasti senza contratto: "Soluzioni certe o sarà mobilitazione"

Lo sciopero degli addetti alle mense scolastiche di Roma è stato differito. I sindacati lanciano così un ultimatum alle aziende coinvolte dal maxi cambio di appalto nelle scuole di Roma e al Comune affinchè si trovino soluzioni certe per tutti quei lavoratori e lavoratrici che rischiano di rimanere tagliati fuori o senza le dovute tutele. 

Mense scolastiche: sciopero differito all'11 febbraio

Si perché la rottura tra sindacati a imprese subentranti si è consumato proprio su personale e contratti. In seguito al cambio di appalto che ha investito le cucine dei nidi capitolini, delle sezioni ponte, delle scuole dell’infanzia comunali e statali, primarie e secondarie di primo grado, le organizzazioni sindacali hanno registrato tagli degli addetti che toccano anche il 30%, mancate assunzioni da Garbatella a Monte Mario passando per Tiburtina, diritti pregressi delle lavoratrici e dei lavoratori messi a rischio da contrattualizzazioni che non arrivano. 

Nelle mense di Roma organico ridotto e addetti senza contratto

Fronti sui quali si tratta. Così per permettere la ricerca di soluzioni nei tavoli già aperti con le aziende coinvolte e con il Dipartimento Servizi Educativi di Roma Capitale i sindacati, che avevano proclamato lo sciopero delle mense scolastiche per il 31 gennaio, hanno differito la protesta all’11 febbraio. “Soluzioni certe o mobilitazione”, promettono. 

“Qualora non venissero raggiunte intese concrete e risolutive sulla mancata assunzione di 50 lavoratrici e lavoratori rimasti fuori a causa delle controversie tra l’azienda uscente e quella subentrante, e sulla contrattualizzazioni con aziende in subappalto, non previsto dal capitolato” le organizzazioni sindacali sono pronte a lasciare nelle cucine delle scuole di Roma i fornelli spenti. Allo stesso modo Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs chiedono di sventare “il mancato riconoscimento dei diritti acquisiti, il mancato rispetto del capitolato di gara e il sottodimensionamento degli organici”.  

“Metteremo in campo oltre alla mobilitazione tutti gli strumenti di lotta sindacale e legale al fine - si legge nella nota - di tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”. 
 

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