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Il Campidoglio riceve cuoche e addette mense scolastiche in sciopero contro le "cucine da incubo"

Una delegazione di lavoratrici e sindacalisti è salita a Palazzo Senatorio: "Qualità servizio passa da adeguate condizioni di lavoro del personale addetto".

Intervenire, nel giro di due anni, per il miglioramento delle strutture che ospitano gli edifici scolastici, ma anche interventi sull'impiantistica, sull'utensileria e sui macchinari necessari per l'efficienza delle mense scolastiche. E’ questo l’impegno che il Campidoglio ha assunto di fronte a cuoche e addette mensa che questa mattina, nella giornata di sciopero indetta da CLAS, Ugl, Confsal, Confintesa e Cub, hanno manifestato sotto Palazzo Senatorio

La proteste delle lavoratrici delle mense scolastiche

Una delegazione è stata ricevuta dai responsabili dall'Assessorato e del Dipartimento Scuola. "Siamo soddisfatti dell'esito della manifestazione e dello sciopero di oggi. Il Comune di Roma ha assunto impegni importanti ma su cui andremo a vigilare costantemente” - ha detto a margine dell’incontro il presidente nazionale del sindacato CLAS, Davide Favero. “Terremo alta l'attenzione affinché possano davvero essere garantiti standard qualitativi di lavoro per migliaia di persone. Si tratta di un servizio importante per l'intera cittadinanza della capitale, per un importo totale appaltato di 147 milioni atti a fornire 160.000 pasti al giorno. I numeri sono davvero importanti ed è anche per questo che è necessario garantire il massimo del servizio per gli utenti, cioè i bambini e le relative famiglie, tramite adeguate condizioni di lavoro del personale addetto".

Le motivazioni dello sciopero

Già perché la mobilitazione, l’ennesima, è nata per protestare contro le “cucine da incubo” nelle quali lavoratrici e lavoratori si ritrovano ad operare: criticità strutturali dei locali adibiti a mensa, carenza e inefficienza degli ambienti, delle attrezzature di lavoro necessarie per garantire il rispetto delle norme e delle procedure vigenti in materia di salute e sicurezza sui posti di lavoro. Tutto noto al Comune con operatrici e operatori del settore ciclicamente costretti a mobilitarsi per chiedere maggior attenzione per un servizio che, oltre le difficoltà, garantisce pasti a decine di migliaia di alunni, i figli di Roma. 
 

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