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Medaglia a Centocelle per la resistenza partigiana. Raggi: "Rendiamo onore a eroine ed eroi"

Oggi la premiazione in Campidoglio. Presente anche la sindaca di Roma

Medaglia d'oro al merito civile al quartiere di Centocelle. Questa mattina, nel 74esimo anniversario della Liberazione di Roma, è consegnato il premio agli abitanti del quadrante dove nel 1944 si è combattuto armati contro gli occupanti nazisti e i loro alleati della polizia fascista della Repubblica sociale italiana. La cerimonia si è svolta alla presenza della sindaca Virginia Raggi, e si è chiusa con il coro "Bella Ciao" intonato dall'aula. Nel mezzo la deposizione di una corona di fieri nei giardini di San Pietro in Carcere alla memoria dei caduti per la Liberazione, erano presenti gli studenti di alcuni istituti romani, e in particolare nella zona di Centocelle: le scuole Bottardi, Ambrosoli, Giovanni XXIII, Tullio Levi Civita e Kant. 

In aula anche molte associazioni di combattenti, a partire dall'Anpi Roma e Lazio, guidata dal presidente Fabrizio De Sanctis, il presidente del V Municipio, Giovanni Boccuzzi, la consigliera regionale Marta Bonafoni e il Prefetto di Roma, Paola Basilone. "I cittadini di Centocelle contrastarono palmo a palmo i nazisti - ha ricordato Raggi - la città di Roma e l'Italia tutta oggi rendono onore a quelle donne e a quegli uomini eroici, protagonsiti dei gesti di 74 anni fa. Fu anche per merito loro se i carri armati delle forze di Liberazione giunti a Roma sfilarono a piazza Venezia. L'eredità trasmessa da questi uomini e queste donne è che il desiderio di libertà è l'unica via per costruire un Paese, giusto, civile e democratico".

"La medaglia d'oro a Centocelle - ha aggiunto il presidente dell'Assemblea Capitolina, Marcello De Vito - è un tassello importante da inserire nella memoria millenaria della Capitale". Basilone ha concluso: "La memoria ci aiuta a ricordare cosa si fa in nome della libertà che non ha prezzo, vale qualunque tipo di sacrificio e va mantenuta viva a tutti i costi".

E a Centocelle si è vissuta una giornata all'insegna della commozione. Dopo l'omaggio istituzionale questa mattina in Campidoglio, il presidente del V Municipio, Giovanni Boccuzzi, ha raggiunto Piazza delle Camelie dove davanti al monumento ai Martiri della Resistenza si è tenuta una breve cerimonia a cui hanno assistito anche i ragazzi di alcune scuole elementari. "Sette anni fa dalla giunta precedente, che ringrazio, è partita questa iniziativa. L'emozione è stata tanta. E questo e' un orgoglio e i valori anti fascisti devono proseguire grazie ai giovani". Particolarmente commosso l'applauso di ragazzi e cittadini del quartiere, quando il presidente Boccuzzi ha letto le motivazioni del conferimento della Medaglia d'Oro: "Dopo l'armistizio la comunita' locale si distinse per lo straordinario impegno profuso al fianco dei militari italiani nella difesa del locale aeroporto militare. Durante i nove mesi dell'occupazione nazifascista, nonostante i patimenti, la popolazione seppe reagire con indomito coraggio partecipando attivamente alla lotta partigiana. Ponendo in essere varie azioni di sabotaggio a danno delle truppe tedesche e subendo le relative rappresaglie durante le quali numerose persone furono prese torturate e fucilate e molti giovani inviati ai campi di lavoro. Fulgido esempio di lotta comune, orientata alla conquista della liberta' e della democrazia".  

In piazza, oltre ai rappresentanti territoriali dell'ANPI, anche alcuni partigiani e i figli di quelli che persero le vita per mano nazifascista, molti dei quali trucidati alle Fosse Ardeatine dopo l'attentato di via Rasella. Particolarmente toccanti le parole di alcuni reduci della lotta di Resistenza, come Angelo Nazio, classe 1925, che ha ricordato: "Ricordo che in quei giorni facevamo la guardia ai forni del pane per evitare che venissero assaltati dai fascisti in ritirata. Oppure ricordo quando un mio amico mi chiese se all'indomani mi sarei consegnato ai repubblichini e io dissi 'no' e andai a nascondermi tra i monti intorno a Roma." "Io non parlo di me dei miei meriti, ho fatto il mio dovere. Non me lo ha chiamato nessuno di farlo. Ho combattuto per la libertà e ne sono fiero", ha detto ai ragazzi in Piazza delle Camelie un altro sopravvissuto della lotta di Liberazione a Centocelle, Nando Cavaterra, classe 1929.

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