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Stadio Roma, Baldissoni: "Berdini rilasciava interviste invece di discutere con noi"

L'ex direttore generale della As Roma, l’avvocato Mauro Baldissoni, ha testimoniato al processo sui presunti illeciti connessi al progetto di costruzione del nuovo stadio di Tor di Valle

“Berdini invece di discutere con noi delle sue proposte rilasciava ogni giorno interviste ai maggiori organi di stampa della Capitale”. Queste le parole dell’ex direttore generale della As Roma, l’avvocato Mauro Baldissoni, nel corso della sua testimonianza nel processo sui presunti illeciti connessi al progetto di costruzione del nuovo stadio di Tor di Valle. Il dito è puntato verso l’ex assessore all’Urbanistica della giunta Raggi, Paolo Berdini, in carica dal luglio del 2016 al febbraio del 2017, quando la trattativa sul progetto dello stadio era entrata nel vivo.

“Siamo sempre stati molto generosi a gentili a non rispondere mai”, ha continuato Baldissoni, “eppure lui rappresentava l’istituzione comune di Roma che aveva espresso, con la giunta Marino, il parere di pubblica utilità rispetto al progetto dello stadio”.

Berdini, nel corso del suo interrogatorio, che si è tenuto il 12 aprile scorso ,aveva detto: “Dopo le parole di Francesco Totti del 5 febbraio 2017, mi telefonò l’allora vicesindaco Bergamo, mi disse che la mia posizione contraria non era più sostenibile dal punto di vista politico. Così mi trovai fuori linea”. 

Berdini: "Dopo le parole di Totti venni isolato"

Ieri Baldissoni ha poi spiegato: “Noi sostenevamo il principio della continuità amministrativa. Per salvaguardare la situazione e andare avanti abbiamo detto che a fronte del taglio di cubatura non potevamo ottemperare a tutte le opere pubbliche, come il ponte di Traiano, la fermata della metropolitana e il resto. E’ la logica del progetto in compensazione. Senza un fattore non si può tenere l’altro”. 

Nel corso dell’interrogatorio, poi, Baldissoni ha parlato anche del ruolo dell’avvocato Luca Lanzalone: “Nel 2016 dopo l’elezione del nuovo sindaco eravamo in un momento difficile, la situazione era bloccata. Ad un certo punto però ci fu presentato Lanzalone, come esperto di diritto amministrativo con il ruolo di interfaccia con il Campidoglio col compito di modificare e salvaguardare il progetto. Lui era in sostanza il consulente dell’amministrazione Raggi”. 
In aula sono stati ascoltati anche l’ex dirigente di Roma Capitale, Franco Giampaoletti e l’ex assessore alle partecipate, Massimo Colomban. “Conobbi Lanzalone a Genova, fu lui a proporre il mio nome per il ruolo di direttore generale in Campidoglio”, ha detto Giampaoletti. L’ex assessore Colomban ha invece detto di essere stato “chiamato a Roma da Beppe Grillo. Prima ho sentito Grillo e poi Virginia Raggi”.

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