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Sabato, 20 Aprile 2024
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Matrimoni gay, Marino sfida Alfano: ecco i primi sposi romani

In un Campidoglio blindato il primo cittadino ha trascritto l'unione di sedici coppie. Fuori da palazzo Senatorio però Ncd contesta il primo cittadino

La sfida del sindaco Marino al veto del ministro Angelino Alfano è ormai sulla carta. Questa mattina in Campidoglio il primo cittadino della Capitale ha dato il via alla trascrizione nel registro cittadino dei matrimoni tra omosessuali contratti all’estero. Protagoniste sedici coppie di gay e lesbiche che si sono recate in Campidoglio, in una Sala della Protomoteca ‘blindata’ per i non invitati che hanno visto trascrivere le proprie nozze tra gli applausi e la commozione dei presenti. 

LA PRIMA COPPIA - Le prime ad essere registrate sono Marilena e Laura, insieme da 18 anni, sposate a Barcellona dal 2009. "Stiamo insieme da 18 anni” ci tengono a far sapere sorridenti, entrambe con un bambino in braccio. “Oggi è davvero una giornata di grandisisma civiltà e di rispetto per le nostre vite e la nostra famiglia. Una giornata storica”. 

IL SINDACOSoddisfatto anche il sindaco Marino al centro per tutta la settimana di una serie di polemiche suscitate dal suo annuncio. "Oggi é una giornata speciale per queste coppie ma anche per Roma. Ora bisogna ancora fare tanta strada per fare in modo che questa giornata diventi normale” le parole con cui il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha aperto la cerimonia. "Crediamo fortemente che le persone siano state create uguali e debbano avere gli stessi diritti. A partire da quello che venga riconosciuto l'amore. Sappiamo che nel mondo ancora oggi ci sono Paesi dove questo diritto viene perseguitato addirittura con la pena di morte. Non è il caso dell'Italia ma dobbiamo fare ancora un percorso per fare in modo che le leggi garantiscano a tutti gli stessi diritti". 

I POSSIBILI RICORSI - Nei giorni scorsi però il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro aveva chiesto al primo cittadino un passo indietro pena l'annullamento della procedura. "Difenderò certamente la mia posizione con i pareri legali. Ritengo ci siano momenti in cui bisogna fare un passo in avanti per dare un esempio alla società" ha detto il sindaco al termine della cerimonia. "Cosa succederà se il prefetto annullarà?" ha poi aggiunto. "Farò quello che indica la legge, ma chiederò un parere legale per comprendere la legittimità di un eventuale annullamento da parte del prefetto. Io faccio il mio lavoro e difendo da sindaco i diritti dei cittadini. Il prefetto, naturalmente, ha tutto il diritto di opporsi a queste dichiarazioni d'amore". 

LA PROTESTA - Intanto non si arrestano le polemiche. In contemporanea con la cerimonia, fuori da palazzo Senatorio, prima in fondo alla scalinata poi nella piazza del Campidoglio, un gruppo di esponenti di nuovo centrodestra ha manifestato contro la decisione del sindaco. Tra loro anche l’ex eurodeputata Roberta Angelilli, la deputata Barbara Saltamartini e il capogruppo in Campidoglio Roberto Cantiani. Inevitabile lo scontro verbale tra i rappresentanti di centrodestra con un gruppo di persone favorevole ai matrimoni gay.  

MANIFESTAZIONE A FAVORE - In Campidoglio anche il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo, che ha esposto un cartello per sostenere la campagna #DimettiamoAlfano. L'iniziativa, partita nei giorni scorsi sui social network, chiede le dimissioni di Angelino Alfano, dopo la circolare ai prefetti per annullare le trascrizioni dei matrimoni gay. "Il Viminale non può essere un organo di polizia contro i gay e contro i sindaci" afferma Fabrizio Marrazzo.

Nozze gay in Campidoglio (foto Agenzie Dire e Facebook)

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