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Mascherine fantasma, il carico non è arrivato. La Regione scioglie il contratto e chiede i danni

Le mascherine che la Regione Lazio attendeva dalla Ecotech non sono arrivate con il volo annunciato del 23 aprile. Al fornitore è ora stato chiesto di "restituire il denaro ricevuto entro 5 giorni"

Il tempo per consegnare le mascherine è scaduto. I dispositivi di protezione individuale non sono arrivati neppure il 23 aprile. Per questo, la Regione Lazio, ha deciso di sciogliere il contratto con la società che avrebbe dovuto procurarglieli.

L'annullamento del contratto

“Visto il mancato rispetto di tutti i termini concessi alla società Ecotech srl, compreso quello legato alla mancata consegna della merce con volo del 23 Aprile, e preso atto che la Ecotech pur avendo proposto di completare le forniture non è stata  in grado di dare certezze sui tempi e sulle modalità,  la Regione Lazio ha deciso di procedere alla risoluzione dei contratti” si legge in una nota diramata dagli uffici di viale Crisfoforo Colombo.

La commessa

Le Ecotech, una società con 10mila euro di capitale sociale e tre dipendenti, aveva beneficiato di un importante commessa. Per fronteggiare la carenza dei dispositivi di protezione necessari ad arginare il contagio del nuovo Coronavirus, la Regione aveva proceduto ad affidarle tre distinte forniture di mascherine FFP2 (a 3,60 euro l'una), FFP3 (a 3,90 euro l'una) e chirurgiche (a 0,58 centesimi l'una). Per questo l'ente governato da Zingaretti aveva anche provveduto al versamento d' un anticipo relativo alle prime due, per un importo di 11milioni e 346 mila euro. Ma nella consegna dei dispositivi qualcosa non è andata per il verso giusto.

L'interrogazione dell'opposizione

A sollevare la questione ha provveduto, con un’interrogazione, la consigliera di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo. Sono tante le questioni recapitate all’indirizzo della Giunta Zingaretti. E riguardano i costi unitari delle mascherine “visto che, con successivi atti dirigenziali, l'agenzia regionale della Protezione Civile ha provveduto ad affidamenti simili con importi unitari molto più bassi” ed anche sulle conseguenze che, il ritardo nella consegna delle mascherine, hanno  eventualmente patito medici ed infermieri. All’epoca, all’appello, mancavano infatti 10 milioni di dispositivi di protezione individuale.

Le prime reazioni della Regione

L’interrogazione, il 7 aprile, aveva provocato l’immediata reazione della Regione. In quell’occasione l’ente aveva spiegato che “L'azienda al momento non è stata in grado di adempiere a due delle tre forniture richieste e per questo è stata avanzata l'immediata richiesta formale di restituzione dell'anticipo. La società non è sparita nel nulla ma è quotidianamente in contatto con la protezione civile”. Gli sviluppi successivi hanno anche portato alla presentazione, da parte della Ecotech, di una polizza fideiussoria ed il contratto, per un altro paio di settimane, è rimasto valido.

La decisione finale

Il trascorrere delle settimane non è servito a dirimere la questione. Le mascherine attese non sono arrivate a la Procura di Roma ha avviato un’indagine in cui, la Regione Lazio, risulta essere parte lesa. Nelle ore successive è arrivata la comunicazione, da parte dell’ente locale, di risolvere il contratto con il fornitore “con la conseguenza di intimare alla Ecotech – si legge nella nota - di restituire il denaro ricevuto entro 5 giorni, (pena l’escussione della polizza fideiussoria appositamente rilasciata), nonché di risarcire tutti i danni subiti e subendi per effetto della sua condotta colpevole”. La Regione Lazio, considerandosi  parte lesa, ha dichiarato anche l’intenzione di  tutelare  in tutte le sedi competenti i propri diritti e quelli dei cittadini del Lazio”.
 

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