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"Maroni rosica": l'ex ministro attacca Roma e Il Romanista risponde

L'ex ministro dell'Interno critico sulla nuova tessera del tifoso attacca la Roma e i tifosi "che non avevano accettato le regole"

Finisce l'era della tessera del tifoso, invenzione mai troppo amata e sovente contestata duramente dalle tifoserie, in particolare dalla tifoseria romanista che non ha mai fatto mistero di non amare affatto la nuova tessera, fino ai casi di guerra aperta in cui è stata indicata anche come strumento anticostituzionali. Fiumi di parole su blog e siti di tifosi hanno stilato classifiche, riportato commenti e discussioni sulla tessera, fino a questo momento, quello in cui la tessera del tifoso cessa di esistere lasciando il passo alla Fidelity Card.

L'ex ministro degli Interni attacca la Roma calcio e l'attuale ministro Cancellieri, tifosa giallorossa: "hanno vinto le tifoserie ultras e violente" e società "come la Roma che mai avevano accettato le regole". Chiaro il riferimento di Maroni al carnet di biglietti per le partite in casa che la Roma ha deciso di mettere in vendita a partire dal girone di ritorno, acquistabili anche dai tifosi non tesserati. Secondo Maroni, una sorta di abbonamento camuffato.

Intanto, in città non si è aspettato molto per rispondere alle parole di Maroni, primo tra tutti Carmine Fotia dalle colonne de Il Romanista che titola "Maroni rosica" e scrive: "Maroni rosica davvero tanto e dice che i cambiamenti annunciati ieri riguardo alla tessera del tifoso segnano una vittoria dei tifosi violenti, della Roma, di cui lei, cara ministra è tifosa (titolo che per noi vale più della più alta onorificenza della Repubblica): «Hanno vinto le tifoserie ultras e violente, hanno vinto quelle società di calcio come la Roma (di cui è tifosissima la ministra Cancellieri) che mai avevano accettato le regole», ha detto testualmente. A parte il fatto che (come spieghiamo nelle pagine interne) la tessera del tifoso, purtroppo, non è stata cancellata, come sarebbe giusto in uno stato di diritto, l’ex-ministro Maroni dice una colossale sciocchezza: la Roma non ha fatto nulla che non sia stato autorizzato dagli organismi preposti e quindi non ha mai violato alcuna regola. Al contrario è la tessera del tifoso che, in nome di una indebita generalizzazione per cui tutti i tifosi vanno considerati potenziali violenti, ha violato le più elementari regole di uno stato democratico e liberale. La Roma, muovendosi nel pieno rispetto della legge, ha semplicemente cercato di evitare discriminazioni e di venire incontro ai propri tifosi che non si sono voluti tesserare. Ora quest’atteggiamento pragmaticamente “riformista” - che cerca di smussare gli angoli e modificare gli aspetti più odiosi della tessera, in particolare il suo essere un indebito favore alle banche e un occhiuto strumento di controllo - diviene l’atteggiamento comune."

 

 

 

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