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Il ritorno dalle vacanze e Roma che presenta il conto: di che pasta è fatto Marino?

IL PUNTO - Dopo 'la luna di miele elettorale' il sindaco è chiamato a dare risposte alla città: dai rifiuti, alle municipalizzate, dai nomadi alle strisce blu, dalla Metro C alle unione civili ecco tutti i nodi che aspettano soluzioni

Sarà un ritorno dalle vacanze decisamente difficile quello che attende Marino e la sua giunta. Tanti sono infatti i nodi da sciogliere in una Capitale che, da inizio anno, tra regionali, politiche e comunali e lune di miele elettorali annesse, è praticamente ferma. E la sensazione stavolta è che l'arma (di distrazione di massa) delle pedonalizzazioni, vere, presunte, parziali o promesse che siano, servirà a poco. A settembre insomma Roma presenterà davvero il conto al sindaco Marino e potremo davvero capire di che pasta è fatto questo nuovo corso del centrosinistra. Il tavolo del sindaco è pieno di questioni. Ecco quelle certamente più scottanti.

RIFIUTI - La competenza non è direttamente della giunta comunale, ma il sindaco rappresenta il primo ente di prossimità con un qualche potere sulla materia. Ecco perché Marino è chiamato a dare risposte, ad iniziare da Falcognana. Emergono giorno dopo giorno sempre più perplessità sul sito dell'Ardeatina. Il ministro Orlando, competente in materia, chiede l'intervento della finanza per capire chi c'è dietro la nuova proprietà della Ecofer. All'orizzonte presunte infiltrazioni criminali. Alle porte invece gli esposti in procura ed un possibile veto del Mibac, fissato dal vincolo Bondi. Insomma che il post Malagrotta si chiami Falcognana è ancora tutto da vedere. A rendere drammatica la situazione c'è una data: 30 settembre. E' quello il limite fissato per conferire rifiuti in valle Galeria.  Marino ha promesso: "Malagrotta chiuderà". Il suo impegno in questo senso è quindi concreto. Il bando per portare i rifiuti all'estero è in ritardo. La differenziata in un mese non azzererà i rifiuti da mandare in discarica. L'emergenza è quindi dietro l'angolo e l'ipotesi di avere rifiuti in strada neanche troppo remota.

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MUNICIPALIZZATE - La bomba Atac è esplosa a luglio, quella Ama potrebbe a settembre. I conti non tornano e questo si sa da tempo. Dopo il cda azzerato nell'azienda del trasporto pubblico ora tocca dare soluzioni per risanare i conti. Si paventano tagli importanti al personale che a luglio ha però già avvertito, a mezzo manifestazione, che non farà sconti, minacciando addirittura il blocco della città. C'è l'ipotesi di spostare gli amministrativi in strada, ma è di difficile attuazione. La strada è stretta ed il nodo complesso anche perché il servizio, già di per sè al limite del decente, non permette ulteriori contrazioni. Tra lavoratori pronti a bloccare la città e cittadini stanchi per un servizio scadente la retorica espressione autunno caldo, di solito usata a sproposito, appare in questo caso un eufemismo.

NOMADI - E' il tema che mediaticamente Marino teme di più. Prima di ferragosto era previsto il ritorno dei rom di via Salviati a Castel Romano. La 'rivolta' della comunità ha spinto Nieri ad 'ordinare' lo stop. Tutto fermo. Si invoca il dialogo, ma intanto cittadini e politici dell'opposizione continuano a segnalare il sorgere, o il risorgere, di accampamenti abusivi. In contemporanea c'è una parte della maggioranza, quella che fa capo a Sel, che chiede di ripensare il piano nomadi di Alemanno, uscendo dalla logica dei maxi campi. Il primo banco di prova sarà quello di via Salviati. La gestione di questa vicenda dirà molto della strada che intederà battere la giunta sui nomadi.

METRO C E LAVORI BLOCCATI - Dal 9 agosto i cantieri della metro C sono fermi. L'assessore Improta non sembra intenzionato a cedere alle richieste delle aziende che vogliono più soldi perché i costi sono nel tempo aumentati. C'è da ultimare il primo tratto fino a Centocelle e mandarlo in prova per poter finalmente aprire la tanto sospirata terza linea della metropolitana. A rendere ancora più drammatica la situazione c'è la situazione dei lavoratori, senza stipendio da mesi e senza lavoro da agosto. Sui tavoli del sindaco è questa la materia più urgente. La vicenda dirà molto di come il primo cittadino vorrà impostare il rapporto con i poteri forti. Dietro le aziende della metro C infatti i nomi sono quelli che comandano Roma.

ignazio_marino1-2EMERGENZA CASA - Aveva promesso un bonus di 700 euro per chi è in emergenza abitativa e la relativa chiusura dei residence. Dal 10 giugno della promessa non c'è più traccia. Non si parla più di emergenza abitativa. Eppure c'è una parte della città che chiede risposte. Ci sono i numeri impressionanti delle persone sotto sfratto. Ci sono le occupazioni in giro per la città. C'è una sempre più urgente richiesta di case popolari. I movimenti sono pronti a presentare il conto al sindaco e lo sgombero di Communia non sembra incanalare i rapporti su un binario positivo.  Anche qui quindi l'autunno si annuncia caldo.

PEDONALIZZAZIONI E STRISCE BLU - I fori semi pedonali non hanno dato particolari problemi ad agosto. La città vuota non ha rappresentato un grosso banco di prova. Via Merulana e via Labicana però sono attese alla prova del nove di settembre. Il sindaco però intanto ha rilanciato, mettendo in cantiere ulteriori pedonalizzazioni. Il Tridente è il primo obiettivo. Poi dal centro l'attenzione andrà alle periferie. L'idea del sindaco è quella di una modalità diversa, di scoraggiare l'uso delle auto, a vantaggio del servizio pubblico. Tutto giusto, ma la risoluzione del nodo Atac sarà di vitale importanza per dare impulso all'idea. Toccherà infatti capire se la paventata ridiscussione del contratto di servizio fornirà l'ampliamento del servizio tanto richiesto dai cittadini. C'è poi il nodo delle strisce blu, coerente con l'idea di mobilità di Marino. La delibera però è mediaticamente un campo minato. Bisognerà infatti capire come far digerire ai romani i tagli degli abbonamenti e gli aumenti delle tariffe fino a un euro e cinquanta.

UNIONE CIVILI - Il Movimento Cinque Stelle ha giocato d'anticipo, presentando una mozione in Campidoglio. Sel, a ruota, ha presentato un documento ed ha auspicato per bocca del suo capogruppo una convergenza di tutte le forze politiche per una proposta unica. Unioni civili, e in maniera più ampia i diritti civili in genere, non rappresentano un'urgenza in senso stretto. Va però detto che in campagna elettorale il tema è stato di quelli che ha segnato la differenza tra il neo sindaco e il suo predecessore. E' giusto quindi presentare il conto a Marino, chiedere che si impegni e faccia qualcosa.

Insomma, finita la luna di miele, celebrati i fori semi pedonali, dopo una scorrazzata in città in bicicletta e una bevuta dell'acqua di Roma, per il sindaco Marino è arrivato il momento di fare sul serio. Vedremo di che pasta è fatto.

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