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Politica Ostia / Lungomare Paolo Toscanelli

Da Roma a Ostia con la metro: il sindaco Marino tra i pendolari della Roma Lido

Il sindaco si recherà sul litorale -dove è scoppiato lo scandalo sulla spartizione delle spiaggie- con il mezzo pubblico più criticato dai romani: la metro Roma - Lido

Dalla bici alla Roma Lido. Oggi il sindaco Ignazio Marino andrà a Ostia con il trenino. Sì, proprio quello che prendono tutti i giorni i tanti pendolari dal litorale alla città. E che spesso viene descritto come un girone infernale per l'incuria dei vecchi convogli che ormai da anni arrancano. 

MARINO SULLA ROMA LIDO - Arrivato alla stazione di Piramide con la sua bicicletta il primo cittadino è salito su un vagone affollato soprattutto da giovani diretti al mare. Lui, invece, andrà al Municipio X per incontrare i dipendenti dopo l'indagine avviata dal Campidoglio su presunte infiltrazioni mafiose. Ma scherza con alcuni ragazzi: "In realtà vado al mare anche io - dice sorridendo - Nello zaino ho il costume, l'infradito e la crema solare protezione 40...". Non si siede il chirurgo dem ma passa tutto il 'viaggio' in piedi, passeggiando per i vagoni e scambiando qualche battuta con i passeggeri che gli hanno chiesto più controlli - "c'è un problema sicurezza sulla linea" dicono - un servizio regolare e "senza intoppi" e più comfort.

Diverse le persone che hanno salutato il sindaco a bordo del treno e tantissime le foto scattate con macchine fotografiche e cellulari per immortalare il momento: "Non mi era mai successo di vedere il sindaco sui mezzi pubblici - commenta un uomo durante il viaggio - Così si dà il buon esempio". Prima di partire una dipendente del servizio pulizie si è avvicinata a Marino, per consegnargli una lettera:"Poi la legge con calma sindaco. Appena può, è importante" dice la donna in tenuta da lavoro.

Foto conferenza stampa Marino a Ostia

A OSTIA PER LA 'MAFIA DELLE SPIAGGE' - Il motivo del 'viaggio' verso Ostia è l’inchiesta sulla cosiddetta mafia delle spiagge. Di ieri l'ispezione dei Carabinieri nei locali del parlamentino lidense e la notizia della rimozione del direttore e del dirigente dell’ufficio tecnico. Lo stesso sindaco Marino nei giorni scorsi aveva lanciato un allarme sulla situazione a Ostia, dopo un'operazione contro il clan Spada. Ma andiamo con ordine ricapitolando il tutto.

IL CASO - La notizia choc l'ha lanciata qualche giorno fa Repubblica: un microfono ha registrato la conversazione tra quattro uomini del clan Spada, nota organizzazione criminale, e alcuni membri del X Municipio (ex XIII). Armando Spada, cugino di Romoletto, avrebbe infatto messo piede nell'ufficio tecnico del parlamentino di Ostia. Nell'ordinanza che ha portato all'arresto di tre persone e all'individuazione della famiglia nomade degli Spada come uno dei sodalizi più forti del litorale, c'è un passaggio che spiega fino a che punto la politica abbia dato carta bianca alla criminalità.

Il 1 giugno 2012 un microfono installato all'interno dell'ufficio tecnico del Municipio intercetta una conversazione tra Armando Spada, Cosimo Appeso (un ex ufficiale della capitaneria di porto, considerato l'uomo ombra di Spada), il dirigente dell'ufficio tecnico Aldo Papalini e Alfredo Pollini, un altro funzionario comunale. La discussione è sulla spartizione degli arenili: Armando ha messo gli occhi sul chiosco un tempo appartenuto a Francesco Antonini e Giovanni Galleoni (Baficchio e Sorcanera).

L'entrata dei clan nei piani alti è ben descritta, ci sono inchieste in atto. E dopo l'intercettazione ambientale il sindaco Ignazio Marino ha chiesto un'ispezione negli uffici del X Municipio. Decisione rafforzata, dopo il blitz di venerdì e le intercettazioni pubblicate sabato da Repubblica, dalla sparatoria dell'altro ieri, che ha nuovamente coinvolto il clan Spada. Ottavio, nipote di Romoletto, è infatti rimasto ferito al polpaccio da due colpi di pistola esplosi al termine di una lite.

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