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Gay Pride, Marino declina l'invito. Dal Mieli: "Ci auguravamo un segnale di discontinuità"

Il nuovo sindaco non prenderà parte al Gay Pride nonostante i ripetuti inviti degli organizzatori. Il Circolo Mieli: "Durante la campagna grandi parole. Ora solo fumo"

Ignazio Marino non parteciperà al Gay Pride. Nonostante gli appelli degli organizzatori di una delle più importanti manifestazioni in favore dei diritti per gli omosessuali affinché il nuovo Sindaco di Roma prendesse parte all'iniziativa, il Campidoglio ha declinato l'invito.

MARINO ASSENTE AL GAY PRIDE - Marino non prenderà parte al Gay Pride perché aveva già deciso di trascorrere un week-end in tranquillità con la sua famiglia. Il sindaco, che in Campagna elettorale si era giocato gran parte della sua partita mostrandosi aperto nei confronti della questione omosessuale, questa volta ha lasciato andare una buona opportunità: dimostrare con la sua presenza che tra il dire e il fare non c'è di mezzo il "divagare". Lo ha fatto anche ieri, quando alla domanda di un'attivista sulla sua partecipazione alla sfilata è rimasto in silenzio aggirando l'ostacolo.

LO SDEGNO DELLA COMUNITA' OMOSESSUALE - Sdegnati gli organizzatori della parata, che si auguravano, dopo 19 anni di assenza istituzionale all'evento, che con l'elezione del nuovo sindaco qualcosa sarebbe cambiato. Scottante delusione in realtà per tutta la comunità omosessuale che si aspettava un gesto forte che invece non ci sarà.

LA DELUSIONE DEL MIELI: “UN'OCCASIONE PERDUTA PER MARINO” - Il Circolo Mario Mieli, che già nei giorni scorsi aveva contestato al Ministro per le Pari Opportunità,  Josefa Idem, di non aver concesso il patrocinio gratuito per il Pride, non risparmia parole dure anche al Sindaco Marino: “Mi rendo conto che avesse già preso impegni personali, ma in questo caso avrebbe dovuto avere la precedenza il suo ruolo istituzionale - commenta Andrea Maccarrone, presidente del circolo -  Ci auguravamo che Marino desse un segnale di discontinuità, prestando ascolto ad una comunità che merita attenzione, e invece ha soltanto sprecato un'occasione”.

L'ITALIA RESTA FERMA - Ed ecco che la questione si sposta al "fuori Italia", dove questo non succede, dove le Istituzioni partecipano a queste iniziative e anzi: “Eventi come il Gay Pride rientrano di diritto nelle loro agende”. Maccarrone dichiara che la comunità omosessuale non intende più accontentarsi di “messaggini carini: ora vogliamo i fatti”.

GAY CENTER APERTO AL CONFRONTO - Toni più concilianti dal Gay Center, che si dice pronto ad incontrare Marino. Il sindaco aveva infatti dimostrato adesione alle proposte su diritti civili e lotta all'omofobia: “Siamo pronti a un confronto e a un dialogo che renda Roma capitale dei diritti e gay friendly come molte altre capitali europee”. Per questo l'associazione auspica un faccia a faccia con Marino quanto prima.

PRIME OMBRE SUL NUOVO SINDACO - Insomma. Sulla figura del nuovo sindaco, già calano le prime ombre e la fiducia lascia il passo al timore che le tante parole su diritti e uguaglianza proclamate in campagna elettorale, stiano già lasciando il posto a parole meno forti e più “fumose”. Il presidente del Mieli conclude: “La presenza del Sindaco di Roma sarebbe stata di grande impatto. Sarebbero bastati davvero pochi minuti”.

NIERI: LA "TOPPA" DI MARINO - In effetti la parata si svolgerà domani pomeriggio. Marino ha dunque avuto po' di tempo per tornare sui suoi passi e provare in qualche modo a "rattoppare". Il Sindaco ha infatti delegato ufficialmente Luigi Nieri, Consigliere capitolino di Sinistra Ecologia e Libertà, alla rappresentanza di Roma Capitale al Roma Pride. Per l'occasione, il Consigliere consegnerà agli organizzatori un messaggio direttamente da Ignazio Marino.

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