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Marino scatenato: "La destra torni nelle fogne. Avanti fino al 2023"

Il sindaco alla Festa dell'Unità: "Alemanno mi telefonò per i consigli d'amministrazione". E poi fa un bilancio di questi anni di governo

Ignazio Marino scatenato nella serata di ieri alla festa dell'Unità. Dopo un week end in cui viene messo all'angolo dai renziani di governo, il sindaco di Roma sceglie la platea della festa dell'Unità per dichiarazioni che con cui punta a rilanciarsi. "Se dopo il 2023 dovessi scrivere un libro su quello che ho visto dovrei iniziare con la frase del film che dice 'Ho visto cose che voi umani non avete visto mai'. Ed e' quello che ho visto in Campidoglio dopo l'arrivo di una destra che non ha vergogna: tornino dalle fogne da dove sono venuti invece di dare lezioni di democrazia e rigore a noi che siamo i naturali eredi".

"Ho un dovere morale", continua ancora il sindaco. "Non posso fare un passo indietro neanche di un millimetro. Io non sono stato eletto dai capibastone ma da voi cittadini", ha affermato dal palco. La sua è una promessa: "Io non vi tradirò. Andremo avanti fino al 2023 e faremo lì il nostro bilancio".

E ancora: "Sono felice di essere qui stasera per fare un bilancio con il mio popolo di due anni di attività e guardare al futuro per la Roma che vogliamo per il prossimo decennio. Non c'è nessun male in questa città che il bene non possa curare e guarire. Dipende da noi". Quindi il sindaco elenca i suoi meriti: "Nel 2014 sono ripartiti i lavori e sono state inaugurate 15 fermate. Dal 29 giugno ne saranno inaugurate altre sei fino a Lodi mentre nel 2016 aprirà la stazione San Giovanni e l'incrocio con la linea A. E ancora i camion bar: "Il 24 giugno spariranno dal Colosseo e dalle aree centrali tutti i camion bar".

IL VIDEO - "LA DESTRA TORNI NELLE FOGNE"

Il primo cittadino entra anche nel merito delle accuse ad Alemanno: "Ricevetti una telefonata dal mio predecessore. Mi disse 'So che state cambiando i consigli di amministrazione. Ti posso dare due nomi?'. Io gli risposi 'Ma perché hai qualcuno con un curriculum davvero preparato?' Silenzio dall'altra parte. E dopo mi disse: 'Ma il Pd non ti ha parlato?'. Io risposi di no. Qui adesso non c'è quel Pd a cui forse eri abituato tu".

Alla fine della serata cena con Orfini e alcuni fedelissimi: Giovanni Caudo, Francesca Danese, Maurizio Pucci, Marta Leonori, Alfonso Sabella, Alessandra Cattoi, Estella Marino, la presidente dell'Assemblea capitolina, Valeria Baglio, e il capogruppo Pd, Fabrizio Panecaldo. Orfini, nel frattempo, getta acqua sul fuoco delle presunte dimissioni imminenti di Improta e Scozzese, dicendo che ancora non le hanno presentate.

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