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Pomarici si imbavaglia in Aula, no al 'daspo': "Il Pd ci vorrebbe così"

La protesta contro la decisione della presidenza dell'Assemblea di dare due giornate di sospensione al capogruppo di 'Noi con Salvini'. Pomarici avrebbe mandato a quel paese la Baglio e si sarebbe rifiutato di uscire dall'Aula nonostante le sue richieste

"Il Pd ci vorrebbe così". Bocca imbavagliata, parlano i cartelli oggi in Aula Giulio Cesare per il consigliere capitolino di 'Noi con Salvini' Marco Pomarici. La protesta dei leghisti, presenti anche alcuni consiglieri municipali, è indirizzata al 'daspo' di due sedute inflitto dalla presidenza dell'Aula a Pomarici dopo che il capogruppo leghista avrebbe mandato a quel paese dal presidente Valeria Baglio. Una protesta silenziosa tra gli spalti riservati al pubblico in occasione della prima delle due 'giornate' di squalifica.

"La nostra dimostrazione oggi è stata organizzata per sottolineare la mancanza di democrazia che c'è in Aula, a partire dalla presidente Baglio con la connivenza della maggioranza, l'uniformità di colore, con solo esponenti del centrosinistra all'interno dell'ufficio di presidenza, per poi passare all'atteggiamento che ha il presidente nel tutelare solo la maggioranza, che non ha mai il numero legale. Siamo al capolinea, vogliamo andare a votare" ha commentato Pomarici insieme a Luca Aubert e Simona Baldassarre, consiglieri del I Municipio, Raimondo Fabbri, Maria Gemma Di Trocchio e Daniele Giannini, consiglieri del XIII Municipio.

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