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Muller da Venezia a Roma? E' polemica sul Festival del Film

La nomina di Marco Muller a nuovo direttore della kermesse è sostenuta dalla presidente Renata Polverini. Contrario invece Nicola Zingaretti. Il mandato di Piera Detassis sta infatti per concludersi, verrà riconfermata?

Niente di ufficiale, nessuna carta firmata, solo proposte. Le parole però, si sa, pesano come macigni e, in queste ore, fanno da benzina a un fuoco di polemiche. E allora via al toto-direttore: chi sarà a capo del Festival del Film di Roma? Nuovo giro di giostra per Piera Detassis il cui mandato è agli sgoccioli? Oppure, come gira voce, Roma accoglierà l'ex direttore di Venezia Marco Muller? A deciderlo sarà l'organo competente, ovvero il presidente della Fondazione Cinema per Roma Gian Luigi Rondi e relativo Cda. Il mondo politico però dice la sua ed è già spaccato in due.

"Nel quadro di una complessiva rivisitazione dei festival in Italia e senza nulla togliere all'ottimo lavoro svolto da Detassis, Muller rappresenterebbe la scossa di cui c'é bisogno". Lo afferma al Messaggero, la governatrice del Lazio, Renata Polverini, commentando il toto-direttore. Dello stesso avviso l'assessore alle Politiche culturali del Comune di Roma Dino Gasperini che definisce l'ex direttore di Venezia "un ottimo professionista che può dare lustro e un ulteriore apporto alla crescita del Festival". Per l'opposizione però qualcuno mette bocca dove non deve e il presidente della Provincia Nicola Zingaretti lo dice apertamente. Se infatti parte delle critiche dalla Provincia vanno allo stesso Muller per aver denigrato in passato il festival capitolino, parte va anche a chi parlerebbe senza averne le competenze. "Il direttore del Festival - afferma Zingaretti - viene indicato dal presidente e votato dal cda. La carica di Gian Luigi Rondi scade a giugno prossimo. Scegliere il direttore all'insaputa del presidente rappresenterebbe una scorrettezza di metodo e una grave mancanza di rispetto nei confronti dell'autorevolezza di Rondi. Nominato tra l'altro proprio da Alemanno grazie alla generosità di Goffredo Bettini che per salvare la rassegna fece un passo indietro. Rondi ha annunciato di voler confermare Detassis. Il pastrocchio nasce ora dalla pretesa di imporgli Muller".

Gli fa eco il Vice Presidente Commissione Cultura al Senato Vincenzo Vita: "Si torni alle regole e alla correttezza delle forme senza imposizioni, ma con condivisione da parte delle istituzioni delle scelte per il meglio di un appuntamento cinematografico che ha bisogno di uscire dalle secche di una cattiva politica". Ferma la replica del Pdl ancora per voce della presidente Polverini: "Ho solo presentato Muller ad Alemanno. Non abbiamo nessun bisogno di inciuciare - afferma Polverini - il diritto di cercare il meglio per Roma ci viene dal voto. Ricordo che siamo i soci di maggioranza e nel Festival investiamo risorse cospicue".

E sui cattivi giudizi espressi da Muller sulla kermesse romana? "Non credo si possa rimproverare a una persona di aver difeso il festival per il quale lavorava". Ha continuato la Polverini. "Oggi credo ci siano le condizioni perché nell'ambito di una rivisitazione complessiva del cinema in Italia ci possa essere da parte nostra un apprezzamento rivolto alla professionalità, alla competenza e alla stima sul piano internazionale che sicuramente Muller ha, e sarebbe in grado di trasferire a Roma" ha concluso - mi auguro che di fronte a una persona che ha così dimostrato di saper fare ciò su cui si è impegnato tutta la vita le polemiche cessino". Ma lui, l'ex direttore del Festival della Serenissima e al centro dell'annoso dibattito, cosa ne pensa?

Per Marco Muller il Festival di Roma "sarebbe una sfida appassionante" restando "comunque in attesa del Cda della Biennale di Venezia". Intervistato dall'ANSA, il direttore uscente di Venezia si è definito "sereno" e ha precisato di non aver ancora firmato nulla per il suo futuro. "Aspetto i risultati della concertazione tra governo e realtà locali sul sistema dei Festival del cinema italiani", dice. Muller conferma di essersi incontrato con la presidente della Regione Renata Polverini e con il sindaco Gianni Alemanno. Incontri più che positivi, riferisce. Però nega di aver già firmato: "Non è stato ancora deciso niente, il Cda non si è riunito, bisogna aspettare gennaio", precisa. Giovedì 29 dicembre, a Venezia, il Cda della Biennale nominerà con tutta probabilità il suo successore. Muller fa spallucce. Le feste di Natale le sta trascorrendo a Roma, la città dove è nato, "in piena serenità - conclude - Il peggio che mi possa capitare è di andare ad occuparmi di grandi eventi a San Pietroburgo, dove per il cinema ci sono realtà e potenzialità enormi, a partire da un sistema di sale che qui neanche ci sogniamo".
 

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