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Politica

Elezioni, Marco Miccoli fuori dalle liste Pd: "Mi è stato chiesto un passo indietro"

Il collegio al socialista Oreste Pastorelli, in coalizione col Partito democratico

Niente posto in lista per Marco Miccoli, parlamentare uscente, esponente di una delle correnti di  minoranza del Partito Democratico (zingarettiano, vicino ad Andrea Orlando), "sacrificato" dal segretario Matteo Renzi per fare spazio al socialista Oreste Pastorelli, con il quale altrimenti sarebbe saltato l'accordo. Ex sindacalista con ruoli nella Cgil, alla guida del Pd romano nel 2010, ex consigliere provinciale, Miccoli fa parte degli esclusi dalle candidature alle politiche del 4 marzo, uscite ufficialmente questa notte dopo un voto fiume nella direzione guidata dall'ex premier Renzi. E' il diretto interessato a informare sui social network conoscenti, amici ed elettori, spiegando le ragioni di un passo indietro che dice di aver fatto su esplicita richiesta dei vertici.  

"Ieri (27 gennaio, ndr) il Partito mi ha informato che quel seggio era stato assegnato alla coalizione, per l'esattezza al socialista Oreste Pastorelli e che stava saltando l'accordo, perchè i socialisti non volevano firmare l'apparentamento. Di conseguenza mi é stato chiesto di fare un passo indietro. Ho accettato di rinunciare alla candidatura. Così come mi hanno insegnato a fare". Motivazioni nobili quelle fornite dal quasi ex deputato. 

Qui le liste Pd nei collegi del Lazio

"Il nostro destino personale, specie in momenti come questo, viene dopo quello generale. Si chiude quindi qui questa mia straordinaria esperienza da parlamentare". Ma non la militanza. "Ora, com'è naturale, farò campagna elettorale insieme a quegli indomabili sognatori del circolo "ribelle" del PD di Donna Olimpia. In queste ore il mio pensiero va a Miriam, Franco, Alberto, Riccardo, Stefano ed Ennio, compagni che non ci sono più e che mi hanno insegnato come si sta in un partito". E infine i ringraziamenti "a tutte le compagne ed i compagni che già si erano messi a disposizione per darmi una mano in quel collegio. Sono certo che combatteranno lo stesso. Come farò io".

Un post quello di Miccoli che non lascia indifferenti. Tanti i commenti lasciati da militanti di sinistra, chi dispiaciuto, chi "senza parole", chi infuriato contro il "segretario giullare". Tra i nomi noti Marta Bonafoni, consigliera regionale uscente di Insieme per il Lazio, la formazione a sinistra del Pd a sostegno del governatore Zingaretti. "Grande compagno e uomo prezioso. Rigenereremo insieme questa politica, Marco. Sempre dalla stessa parte". E ancora la candidata Pd alla regione Marietta Tidei, commenta con parole dure: "Quanto accaduto è di una gravità assoluta. Chi fa certe scelte dovrebbe almeno avere un minimo di rispetto per la storia e il lavoro delle persone". 

Tra gli interventi spunta anche quello del renzianissimo Luciano Nobili. Responsabile del dipartimento Città metropolitane che affianca la segreteria nazionale Pd, è un esponente della maggioranza dem, la stessa che ha chiesto a Miccoli di farsi da parte. Ma parla ora di "richiesta dolorosa""Caro Marco, abbiamo avuto spesso posizioni congressuali differenti o idee diverse sulle scelte del Pd. A volte ci siamo scontrati, come accade nella dialettica di un partito vivo. Ma ho visto come hai lavorato in Parlamento. Hai reso onore alla nostra comunità politica e alla nostra città. Al di là del collegio in se, della possibilità di elezione o meno, è davvero doloroso che ti sia stata rivolta quella richiesta. E certamente l’assenza del tuo nome dalla schede rende il Pd più debole. Ma più delle alterne vicende della politica, conta la vita. E come la si affronta. E tu la affronti da uomo. Sempre".


 

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