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A Roma i marciapiedi sono giungle, anche i municipi si lamentano: “Fondi per diserbo arrivati tardi”

Marciapiedi trasformati in savane. Ecco cosa non ha funzionato nel decentrare il servizio che gestiva Ama

I marciapiedi sono impraticabili. In tutta la città i pedoni sono costretti a destreggiarsi tre le erbacce, cresciute in assenza d’ogni forma di controllo. 

Un problema di sicurezza

“I cittadini, compreso i genitori che portano in passeggino i propri figli, “sono costretti  a camminare sulla strada  dove transitano le auto” ha fatto notare il democratico Flavio Vocatauro. Una situazione che quindi denota un problema di sicurezza, prima ancora che di decoro. E che è figlia d’una decisione assunta dal Campidoglio: la revoca ad Ama del servizio di diserbo dei marciapiedi.

L'organizzazione del nuovo servizio

Fino a dicembre 2020, l’eliminazione delle erbacce che rendono difficoltosa la deambulazione dei pedoni, era in carico all’azienda municipalizzata ai rifiuti. L’amministrazione Raggi ha deciso di rinunciarvi per assegnare il compito ai municipi. Da gennaio a giugno 2021 attraverso assegnando loro fondi presenti nel bilancio comunale. Nel secondo semestre del 2021 il servizio deve invece essere gestito attraverso un accordo quadro.

Pochi fondi per il diserbo

“Ci sono due problemi. Il primo riguarda le risorse, il secondo la tempistica. Per quanto concerne i fondi, al Municipio VIII sono stati dati solo 80mila euro per i primi sei mesi” ha spiegato l’assessore municipale Michele Centorrino. Una condizione che però non è comune a tutti i municipi. Nel nono, ad esempio, fanno sapere di aver ricevuto più di 200mila euro. Grossomodo la stessa somma percepita anche nel VII, il più popoloso di Roma.

Un disagio prevedibile

Per quanto riguarda i tempi, si è creato un corto circuito tutto sommato prevedibile. “Per avere i fondi abbiamo dovuto aspettare l’approvazione del bilancio, il cui via libera è arrivato a febbraio. Dopodichè abbiamo dovuto predisporre i bandi per un servizio, il diserbo, che i municipi non hanno mai svolto” ha sottolineato Centorrino. E ci sono voluti altri due o tre mesi. In definitiva l’attività non è ancora partita, com’era prevedibile. “Il Campidoglio però avrebbe dovuto pensare ad una soluzione per non lasciare scoperto il periodo che va da gennaio ad oggi”.

L'assenza di programmazione

“Per quanto ci riguarda - ha commentato Salvatore Basile, l’assessore all’Ambiente del Municipio VII, il problema è stato il ritardo con cui il comune ha avviato quest’operazione. La decisione di togliere ad Ama il  diserbo doveva arrivare sei mesi prima”. Avrebbe consentito di organizzare meglio il servizio. Ed ai romani avrebbe consentito di utilizzare i marciapiedi, senza doversi cimentare in pericolosi slalom tra le auto.
 

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