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M5s, il presidente De Vito contro i vertici: "139 giorni senza capo politico, Crimi cosa aspetta?"

Lo sfogo del grillini, sospeso da un anno dal M5s, contro il reggente Vito Crimi che ha sostituito ormai da sei mesi l'ex leader Luigi Di Maio: "Così violato lo statuto"

"Ma il M5S quando indice gli Stati Generali e soprattutto quando nomina il nuovo capo politico? Perchè dalle dimissioni di Luigi Di Maio del 22 gennaio 2020 e dalla successiva scadenza del termine statutario del 21 febbraio 2020, inizia ad essere passato un po' di tempo, ben 139 giorni". A scagliarsi contro i vertici in un lungo sfogo su Facebook, il presidente M5s del Consiglio comunale Marcello De Vito.

"Il reggente temporaneo Vito Crimi e il Comitato di garanzia cosa fanno? Perchè non indicono? Da chi è legittimata, per un verso, e controllata per l'altro l'azione di questo reggente, oltre la scadenza dei 30 giorni?". Poi si rivolge direttamente al Collegio dei Probiviri, organismo deputato al controllo disciplinare sugli eletti e alle decisioni in merito a sanzioni e procedimenti disciplinare in seguito a violazioni dello statuto e/o codice etico.

"Come mai non interviene per accertare questa mancanza, Fabiana Dadone? Forse perchè loro stessi sono in difetto, dal momento che non indicono la nomina del nuovo capo politico, in sostituzione del comitato di garanzia?". Ne ha un po' per tutti De Vito, anche per il padre garante del Movimento, Beppe Grillo. "Ormai pensa solo alla fusione fredda mi sa... " in riferimento all'alleanza con il Partito democratico. 

In calce al post, il presidente riporta una parte dell'articolo 7 dello statuto: "Qualora la carica di capo politico si renda vacante, il membro più anziano del Comitato di garanzia ne assume temporaneamente le veci. In tale ipotesi, il Comitato di garanzia ovvero, in difetto, il collegio dei probiviri ovvero, in difetto, il garante indice entro 30 giorni la consultazione in rete per l'elezione del nuovo capo politico". 

Che non scorra buon sangue tra De Vito e i vertici grillini, in special modo il Collegio dei probiviri, non è una novità. Il presidente del Consiglio comunale è ancora tecnicamente sospeso dal M5s. Dal 5 luglio 2019, quattro mesi dopo l'arresto per corruzione nell'inchiesta sullo stadio della Roma. In attesa del processo e della sentenza dei giudici è legittimamente tornato alle sue attività istituzionali. Ma è rimasto nel limbo. Ancora sospeso, senza che nessuno mai si pronunciasse su un'eventuale espulsione o rientro a pieno titolo. 

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