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Politica Torrino / Viale Camillo Sabatini

Aree verdi, il Campidoglio punta sui volontari. Ma per sfalciare i prati devono prima assicurarsi

Per la “manutenzione occasionale” del verde il Comune chiede ad associazioni e comitati di presentare regolare domanda e di sottoscrivere una polizza assicurativa. Protestano i comitati: "Già paghiamo le tasse per servizi che non riceviamo. Se poi decidiamo di sfalciare un giardino incolto, ora dobbiamo anche pagare?"

Per la manutenzione del verde, occorre chiedere un permesso. Addio ad iniziative improvvisate. I cittadini che vogliono darsi da fare per migliorare il decoro dei giardini pubblici, devono essere autorizzati. E devono disporre di una polizza assicurativa. Questi sono i requisiti che l’amministrazione ha deciso di fissare. Paletti che sono stati messi nero su bianco, il 3 agosto, da una determina dirigneziale firmata dal direttore del Dipartimento Ambiente.

Il form da compliare

Si parte da una delibera di Giunta capitolina (n.66/2017) e si arriva alla compilazione di un form in cui si chiede al singolo cittadino, di fornire una serie di indicazioni. Nel caso sia membro di un’associazione viene chiesto di riportare anche gli estremi della stessa, vale a dire la sede, i recapiti, la partita iva o il codice fiscale. E’ necessario poi che specifichi dove e quando intenda svolgere gli interventi di manutenzione e deve inoltre descriverne l’attività. Si va dalla manutenzione degli arredi urbani, alla potatura degli arbusti, da quella  degli alberi allo sfalcio del verde. Occorre anche indicare quali sono i dispositivi di protezione individuale che si andranno ad utilizzare e quali mezzi ed attrezzature saranno usate. Nel compilare il form, il cittadino deve dichiarare di essere in possesso di “apposita assicurazione per la copertura dei rischi occorrenti ai volontari, al personale professionale eventualemente impiegato nonché nei confronti di terzi”.  Infine, “ove necessario, dovrà essere prevista anche un’apposita cantierizzazione dell’area per la prevenzione dei rischi, sotto la supervisione del servizio giardini”.  

L'incentivo alla partecipazione

La determina si richiama espressamente alle "Linee guida per il regolamento del verde e del paesaggio urbano" che sono state approvate con la deliberazione della Giunta Capitolina n66/2017. In particolare si cita l’obiettivo “di coinvolgere il cittadino e promuovere le iniziative volte alla sensibilizzazione della comunità sul verde urbano, quale risorsa ed elemento identitario culturale della città”. Partecipazione che tuttavia, nonostante le intenzioni dichiarate, rischia di risultare troppo ingessata.

Le reazione dei volontari

“Due settimane fa, il nostro Comitato di Quartiere ha organizzato lo sfalcio della rotonda che si trova in piazza Hazon. In modo del tutto casuale, nella stessa giornata ci sono stati i volontari dell’Associazione Decima 50 che si sono dedicati alla sistemazione del parco di via Roberto Lordi – spiega il Presidente del CdQ Torrino Decima – e sempre quel giorno, che era un sabato, ci sono stati altri cittadini che hanno effettuato delle pulizie e la sistemazione di alcuni arredi nel parco giochi vicino l’ex scuola Ruffini”. Tutte iniziative spontanee. “Ora pretendono che per svolgere attività del genere, si debba chiederne l'autorizzazione. Non solo, vogliono farci pagare anche un’assicurazione. Quanto dobbiamo spendere, per supplire alle carenze dell'amministrazione? Mi sembra una follia”.

Già annullato un intervento di pulizia

La determina dirigenziale è stata notata anche dai residenti di un altro quartiere. “Credo che a questo punto noi si debba annullare la pulizia degli ingressi di Vitinia già programmata per sabato mattina -commenta Paolo, un attivista del Comitato di Quartiere e del gruppo Vitinia in Bici – con l’emanazione di questo atto, amministrativamente ineccepibile, credo sarà molto difficile procedere come sin qui fatto a interventi di pulizia basati sulla buona volontà delle persone”.

Bocciato il baratto amministrativo

La soluzione trovata dalla Giunta e sintetizzata nel modulo elaborato dal Dipartimento ambiente, sembra muoversi in direzione diversa da quanto richiesto dai cittadini. “Avevamo chiesto sgravi contribuitivi per continuare a dedicarci alla pulizia ed alla manutenzione degli spazi comuni – ricorda l’avvocato Canale del Coordinamento dei Comitati di Quartiere del IX Municipio – in altre città il baratto ammainistrativo già avviene, c’è una norma che lo prevede, l’ex articolo 24 dello Sblocca Italia. Non ce l’hanno concesso ed adesso capiamo anche il perché”. 
 

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