rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Centro Storico / Piazza del Popolo

Studenti in piazza a Roma contro il Governo: “La scuola è un diritto”

La manifestazione in piazza del Popolo ha visto anche la partecipazione degli studenti e il concerto di Assalti Frontali

Si è svolta nonostante la pioggia la manifestazione organizzata da “Priorità alla Scuola” il movimento che dallo scorso aprile reclama la necessità di un ripensamento della politica scolastica, a partire dall’emergenza Covid. L’evento, che ha visto la partecipazione delle sigle sindacali e degli studenti, si è svolto nella centralissima piazza del Popolo. A conclusione dell’iniziativa anche un concerto del gruppo romano Assalti Frontali che al grido “Priorità alla scuola” ha intonato, tra le altre, una canzone rap insieme alla platea intervenuta alla protesta.

“Ci ritroviamo a settembre con una scuola rattoppata, nel panico, coacervo di nuove forme di autoritarismo che stanno aggredendo tutti i settori della società. Una scuola in cui il ricorso alla tecnologia, e quindi alla didattica a distanza, è utilizzato come escamotage per non affrontare i problemi strutturali esistenti – hanno spiegato in un post gli organizzatori annunciando un libretto - Pensato come uno dei tanti strumenti per costruire un discorso ampio e collettivo. L’attacco che stiamo subendo è imponente e l’istruzione e l’educazione sono oggi campi di battaglia decisivi. La scuola è un diritto e se salta quello salta anche tutto il resto. Ma è anche per prenderci tutto il resto che lottiamo per la scuola”.

In piazza anche Cisl, Cgil, Cobas, Uil, Gilda e altre sigle insieme agli studenti che hanno manifestato nei giorni scorsi davanti Montecitorio. “Noi al governo chiediamo attenzione per la scuola, non solo oggi, in questo momento ma in prospettiva anzi anche in prospettiva, se l'attenzione la rapportiamo agli investimenti, alle risorse che sono stati individuati in epoca Covid l'attenzione è minima anzi è insufficiente raggiunge forse il 5 e mezzo” ha commentato Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola a margine della manifestazione 'Priorità alla Scuola'.

La richiesta, principale, è stata di pensare a spese che assegnano non solo all'investimento sul cablaggio, la banda larga, la digitalizzazione ma anche personale, personale formato e qualificato e valutato “Quello che mi preoccupa è quanto vogliono investire attraverso le leggi di bilancio in prospettiva perché se vogliamo parlare di contratto, di reclutamento di organico, dei centomila precari su sostegno devono diventare centomila posti in organico di diritto per dare risposte a quelle famiglie che hanno problemi di grande fragilità e allora lì vedremo veramente il peso di un governo che ha attenzione per la scuola” ha aggiunto Gissi.

“Una sottovalutazione della questione ci ha portati a queste condizioni. Quindi bisogna recuperare il tempo perduto - ha commentato a margine Pino Turi, segretario generale della Uil scuola - Si deve subito fare una politica sulle persone, mettere in ruolo i precari, ma rapidamente, e risolvere il problema del personale. La scuola senza personale non esiste, i banchi sono suppellettili, sono soltanto elementi di contorno, e sul contorno non c'è la sostanza. Bisogna investire non sulle cose ma sulle persone”. Ancora più duro Piero Bernocchi, rappresentante Cobas: “Il governo non ha fatto nulla di quello che doveva fare, ha avuto sette mesi di tempo, ma è arrivato totalmente impreparato. Stiamo come stavamo prima della chiusura”.

Al coro di proteste si è aggiunto anche Rino Di Meglio, coordinatore Gilda Insegnanti: “Noi chiediamo al Governo di avere altrettanta attenzione di quella che ha la società civile che oggi sta in piazza a protestare per gli enormi ritardi di questi sei mesi. Dove inutilmente abbiamo ricordato al governo mese per mese, giorno per giorno, i problemi come gli spazi innanzitutto e il numero degli insegnanti. Ma nessuno di questi problemi è stato risolto. Abbiamo aperto le scuole grazie allo spirito di sacrificio del corpo docente e tutto il personale scolastico, ma i problemi stanno ancora tutti lì, ancora da risolvere. - ha aggiunto Di Meglio - Sul recovery fund occorre quello che è necessario per rimettere in sesto la scuola italiana a cominciare dall'edilizia scolastica”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Studenti in piazza a Roma contro il Governo: “La scuola è un diritto”

RomaToday è in caricamento