Niente indennizzo per l'acqua di Rieti, sindaci in piazza contro il ricorso di Raggi

"Una forte azione di protesta contro i ricorsi del Comune di Roma ed Acea Ato 2 Spa". Il presidente della Provincia di Rieti, Giuseppe Rinaldi e il sindaco dell'omonimo comune, Simone Petrangeli, chiamano a raccolta i primi cittadini del territorio. La protesta, in programma per venerdì prossimo alle 10 nel comune di Castel Sant'Angelo, punta ad opporsi alla decisione della sindaca Virginia Raggi, in qualità di rappresentante della Ato 2, di ricorrere al Tar contro la delibera di Giunta regionale che riconosce il diritto ad un equo indennizzo per l'utilizzo da parte di Roma delle sorgenti e dell'acquedotto del Peschiera-Le Capore. I sindaci dell'Ato3 Lazio, 72 della provincia di Rieti e 8 in quella di Roma, sono invitati. La Provincia di Rieti ha anche dato incarico ai propri legali di opporsi ai ricorsi al Tar presentati in merito.
 
"Riteniamo fondamentale in questa delicata fase una forte mobilitazione di tutti i Comuni ricadenti nell'Ato 3 per manifestare tutta la nostra rabbia e indignazione per la presa di posizione del Comune di Roma e di Ato 2 volta ad impedire alla Regione Lazio di attuare quello che prevede la normativa nazionale e che da ormai 20 anni le nostre comunità reclamano" si legge nella lettera. "La cosa gravissima, che lede profondamente la dignità di questo nostro territorio è che nel ricorso presentato dal Comune di Roma si sostiene che nessun indennizzo è dovuto e nessun ristoro hanno diritto a ricevere le popolazioni della nostra provincia e del nostro ambito territoriale per lo sfruttamento delle sorgenti Peschiera-Le Capore che porta nelle casse del Comune di Roma, in quota parte, gli utili di Acea Spa e Acea Ato2 Spa". 

Tutto ciò, proseguono Rinaldi e Petrangeli, "contravviene ad un principio stabilito dalla normativa nazionale in materia e si pone in aperto contrasto con il principio di solidarietà tra territori che dovrebbe uniformare l'attività amministrativa di qualsiasi Ente locale e di qualsiasi pubblica amministrazione della nostra Repubblica. Ci sentiamo calpestati nei nostri diritti".