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Politica Esquilino / Piazza della Repubblica

"Giù le armi, su i salari": i sindacati scendono in piazza a Roma

La manifestazione, promossa da Usb e Si Cobas, è partita da piazza della Repubblica

‘Casa, lavoro, previdenza. Stop al carovita’ e ancora ‘Giù le armi ,su i salari’. Questi alcuni degli striscioni presenti al corteo di sabato pomeriggio che da piazza della Repubblica si è diretto in piazza San Giovanni. La manifestazione, promossa da Usb e Si Cobas, arriva all’indomani di una giornata di sciopero. Circa 10mila le persone arrivate Roma da ogni parte d’Italia. Un lungoi corteo che ha sfilato per viale Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza dell'Esquilino, via Liberiana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, largo Brancaccio, viale Manzoni e via Emanuele Filiberto. Il corteo, che vede tra i promotori Si Cobas, Unione Sindacale di Base e decine di altre sigle, protesta contro la guerra e il carovita.

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“È una manifestazione, in particolare, di lavoratori, dai braccianti alla logistica, dalla Pa alla scuola, alla sanità, ai trasporti ai servizi ma hanno aderito anche realtà politiche e collettivi. La manovra che non dà nessuna prospettiva di sviluppo al Paese e non affronta il problema del caro vita, si continua a lasciare inalterata la dinamica salariale, viene contenuta e ridotta la Naspi e si taglia il reddito di cittadinanza, si reintroducono i voucher, forma di precarizzazione esagerata. C'è una diabolica volontà di colpire la parte più debole” ha detto Guido Lutrario dell'esecutivo di Usb ai microfoni di Adnkronos. 
Al corteo lavoratori, braccianti, collettivi: “Il nostro Paese è in guerra attraverso il continuo invio di armi all'Ucraina, in un contesto di crisi economica si continuano a scaricare i costi sociali sui lavoratori e sulla classe proletaria. Mentre aumenta la spesa militare, i salari sono da fame. Noi abbiamo già protestato contro il governo Draghi e contro i precedenti governi anche di centrosinistra. Questo governo non fa che proseguire e marcare la politica economica dei governi precedenti. Sicuramente la nostra è una manifestazione contro il governo Meloni, ma non ha nulla a che fare né con Cgil, Cisl e Uil né con la finta sinistra che ha tradito i lavoratori e oggi vorrebbe ritrovare una sua verginità politica” ha detto Eduardo Sorge sindacalista del SiCobas. 

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