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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Le periferie marciano contro Marino: 62 comitati in piazza per dire no al degrado

La manifestazione, programmata mesi fa dal Caop di Ponte di Nona, ha raccolto l'indignazione dei principali quartieri romani. Un grido li accomuna tutti: "Marino vattene"

Periferie romane al centro del dibattito nazionale ed oggi al centro della città di Roma. Non avrebbe potuto chiedere attenzione maggiore Franco Pirina, leader del Coordinamento Azioni operative Ponte di Nona che mesi fa ha iniziato ad organizzare questa marcia delle periferie nel centro della Capitale, raccogliendo, settimana dopo settimana, l'adesione di 62 comitati di quartiere. Oggi, dopo i fatti di Tor Sapienza, tutti i riflettori sono stati puntati sull'Esquilino da dove è partita la manifestazione che ha poi raggiunto piazza Santi Apostoli. Un migliaio di persone, proveniente da ogni parte di Roma per dire "basta al degrado della città". Applausi per il gruppo di cittadini di Tor Sapienza: "Siete stati straordinari - dicono dal camioncino che apre il corteo - avete difeso la nostra citta'. Noi siamo con voi".

Da est a ovest, da sud a nord della città però il grido unanime è un altro: "Marino vattene". Sono infatti i cartelli contro il sindaco ad andare per la maggiore. "Marino vattene", "Marino clandestino", "Marino dimettiti". E sempre contro il primo cittadino, in bilico anche per gli attriti con il Pd, è la maggior parte dei cori. Segno di questi giorni dove i problemi delle periferie sono finiti su tutti i tg anche grazie al presenzialismo dei leader di centrodestra. Ed anche qui la sfilata non è mancata. A cominciare da Alemanno, accolto tra applausi ma anche qualche fischio. Non hanno rinunciato alla sfilata Giordano Trecidine e Stefano Bordoni di Forza Italia. Immancabili i leghisti in salsa romana, Marco Pomarici e Luca Aubert, membri della neonata e già disconosciuta Lega dei Popoli. E poi altri consiglieri municipali più o meno sconosciuti. Tutti dietro al Pinocchio con la faccia da Marino. Tutti con il tricolore in mano, tutti intenti a cantare l'inno di Mameli. Qualcuno con il braccio romanamente (e illegalmente) teso, a ricordare tempi lontani che furono.

Le periferie e i loro problemi, il centro della manifestazione, passano un po' in secondo piano. Ci sono tutte. Da Tor Sapienza a Ponte di Nona. Da Settecamini all'Appio Tuscolano. da Torre Angela a Torpignattara. I problemi sono vari, tutti inaffrontati. No ai roghi tossici, no alla prostituzione nelle strade", "Vogliamo una città sicura e bella, vogliamo trasporti pubblici efficienti".

Franco Pirina, il deus ex machina di questa manifestazione, è soddisfatto: "Non era mai successo che i comitati uniti scendessero in piazza per protestare e denunciare il degrado dei territori, tra mezzi pubblici carenti e microcriminalità, a cui si aggiungono i problemi dell'immigrazione continua". In tutto questo "il sindaco Marino non sta facendo niente, non è all'altezza di gestire Roma e il suo disagio".

La marcia delle periferie | foto InfoPhoto

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