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Sabato, 20 Aprile 2024
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La manifestazione delle scatole vuote "come i nostri conti". Piazza del Popolo chiede la patrimoniale: "Paghino i ricchi"

Lavoratori, precari, studenti, appartenenti ai movimenti e ai centri sociali in piazza sabato 14 novembre

“Paghino i ricchi”. E’ questo lo slogan scelto dalle realtà che sabato 14 novembre scenderanno in piazza a Roma per chiedere l’applicazione della “patrimoniale”. Lavoratori, precari, studenti, appartenenti ai movimenti e ai centri sociali saranno a piazza del Popolo: ciascuno porterà con sé una scatola di cartone vuota, “vuota come i nostri conti in banca, come il nostro cassetto fiscale, come la nostra busta della spesa, vuota come il futuro che ci vorrebbero imporre” - spiegano gli organizzatori.

Una modalità di protesta che ricorda quella delle cassette vuote che, durante il lockdown, ha agitato le periferie con migliaia di famiglie rimaste per settimane in attesa dei buoni spesa del Comune. 

Crisi da Covid-19, sabato la manifestazione delle scatole vuote "come i nostri conti"

La crisi sanitaria da Coronavrus ha portato con sé quella economica ed occupazionale, ha aumentato la disuguaglianza. “Scenderemo in piazza perchè è ovvio che la crisi non la stiamo subendo tutti allo stesso modo. Chiediamo che l’Italia segua Spagna e Belgio nella richiesta di una patrimoniale per quelle aziende che, in questo periodo, hanno triplicato i loro profitti. E’ giusto che siano loro a pagare la crisi: per costruire ospedali e potenziare il sistema sanitario assumendo personale, dare lavoro con un salario dignitoso a chi è disoccupato, garantire forme di sostegno al reddito a chi è in difficoltà, investire sul sistema d’istruzione e sulle infrastrutture” - ha detto a RomaToday, Luca Blasi del csa Astra, tra gli organizzatori. 

Piazza del Popolo chiede la patrimoniale: "Paghino i ricchi"

A piazza del Popolo (appuntamento dalle 15:30) anche maschere e manichini che rappresentano “quei pochi che si stanno arricchendo”: industriali, imprenditori, informatici e fondatori di grandi multinazionali. 

“Mentre noi ci ammaliamo andando lavorare e viaggiando su mezzi stracolmi ogni mattina, mentre molti studenti e studentesse vedono le loro stanzette diventare aule studio, mentre dobbiamo pagare le tasse universitarie senza andare all’università, mentre perdiamo il lavoro diventando ancora più poveri e ricattabili, mentre hanno fatto poco o niente per prepararsi alla seconda ondata di contagi, in pochi invece stanno al sicuro nei loro superattici o nelle loro ville con piscina. E sono più ricchi di prima, molto più ricchi di prima. Dobbiamo dire - scrivono gli organizzatori - che siamo stanchi e stanche di essere sempre Noi a pagare con continui sacrifici, con solitudine e assenza di prospettive. Vogliamo riprenderci tutta quella ricchezza che nonostante sia prodotta con la fatica, il sudore e spesso il sangue della stragrande maggioranza della popolazione finisce poi nelle mani di pochi parassiti”. 
 

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