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"Senza casa non c'è cura": movimenti antagonisti in piazza a Roma. Cartelloni contro Raggi e Zingaretti

Si è conclusa la manifestazione dei movimenti antagonisti in Piazza della Repubblica a Roma. Tutte le strade sono state riaperte

Elicotteri in volo e Reparto mobile schierato, ma nessun problema di ordine pubblico. La Polizia della Questura di Roma ha monitorato la protesta dei movimenti antagonisti chem dopo aver manifestato in Piazza Barberini contro le politiche del Governo, si è spostato lungo via Nazionale per raggiungere Piazza della Repubblica.

"Qui nessuno arretra! Vogliamo casa, reddito, salute, scuola, trasporti e libertà di movimento!", hanno urlato i manifestanti che, racchiudendo pià istanze dei movimenti romani, hanno poi marciato in Piazza Barberini.

I manifestanti hanno in primo momento tentato di raggiungere Piazza del Popolo, ma non avendo ottenuto il permesso delle Questura, hanno virato verso Piazza della Repubblica. Tanti i cartelloni contro Nicola Zingaretti e Virginia Raggi. "Senza casa non c'è cura", hanno detto i manifestanti. Alle 13 la manifestazione si è conclusa e tutte le strade sono state riaperte.

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Sempre oggi c'è stata anche un'azione degli studenti medi e universitari sotto al Ministero dell'Università a Trastevere. A promuovere la protesta i collettivi dell'Università La Sapienza, gli studenti delle aule studio in piazza, il sindacato universitario Link e il Fronte della Gioventu' Comunista (FGC).

Il comunicato diffuso dagli organizzatori spiega le ragioni dell'azione: "La crisi che stiamo vivendo non è più solo una crisi sanitaria: è una crisi economica e sociale che ci colpisce come studenti e come generazioni di futuri lavoratori e lavoratrici. Condanniamo l'atteggiamento di un governo e di un ministero incapaci di fornire alcune risposta alle rivendicazioni che abbiamo portato sin dall'inizio dell'emergenza. Al contrario hanno parlato dei giovani solo provando ad addossarci le responsabilita' del dilagare dei contagi quando era chiaro che andassero ricercate nelle colpe di governo e confindustria".

"Nessuno - prosegue la nota - ha ascoltato le nostre istanze, i nostri bisogni e le nostre richieste nè quando si è discusso di scuole, università e ricerca nè per quanto riguarda misure in risposta alle nostre precarieta' economiche e alle nostre preoccupazioni lavorative. L'unica preoccupazione del Governo è stata quella di tutelare gli interessi della Confindustria, delle grandi imprese e delle multinazionali che in questi mesi hanno continuato ad arricchirsi. Con l'arrivo della seconda ondata,- si legge - tutto il sistema della formazione è stato nuovamente affidato alla didattica a distanza che accentua il carattere classista della formazione introducendo ulteriori barriere di carattere economico al diritto allo studio. E mentre i luoghi della formazione e dello scambio libero di saperi vengono sempre più svuotati ci costringono a pagare le tasse universitarie come se nulla fosse successo".

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