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"Per la legalità contro le mafie": 13 giorni dopo il Pd si riprende Don Bosco

In molti tra associazioni, sindacati e cittadini hanno risposto all'appello di Orfini. Corposa la presenza del mondo politico, sia locale sia nazionale. Marino: "Abbiamo cacciato i fascisti, faremo lo stesso con la mafia". Non sono mancate le contestazioni

E' una piazza gremita ma non stracolma quella che si è radunata nel tardo pomeriggio in piazza San Giovanni Bosco rispondendo all'appello del commissario del Pd capitolino Matteo Orfini dietro lo slogan "Per la legalità e contro la mafia". Una risposta ai funerali dello scandalo, quelli di Vittorio Casamonica, trasformati nel simbolo della presenza della criminalità a Roma, ma anche la reazione di una città che negli ultimi mesi sembra essersi scoperta ufficialmente infiltrata dalla criminalità. Non a caso, lettere bianche su sfondo rosso, a campeggiare è la scritta 'Antimafia capitale', quasi a ribaltare quelle due parole con cui negli utlimi mesi è stata sintetizzata l'inchiesta che ha scoperchiato quella 'cupola' infiltrata fin dentro le istituzioni capitoline. Come da propositi, niente bandiere. E sul palco, a parlare, nessun rappresentante istituzionale. Ma tutt'attorno e tra il pubblico la presenza della politica di colore democratico è forte.

Ci sono tutti i presidenti di municipio, con la fascia giallorossa, proprio sotto al palco ad ascoltare gli interventi. Tanti consiglieri capitolini, molti del Pd, alcuni di Sel, tra cui i rispettivi capigruppo Fabrizio Panecaldo e Gianluca Peciola. Esponenti politici democratici. In piazza anche i rappresentanti nazionali: il ministro della Giustizia Andrea Orlando che ha commentato "è un successo, stiamo dando il segno di un'inversione di tendenza" e il sottosegretario alla Pubblica Amministrazione, Angelo Rughetti. E ancora Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente dell'Anci: "Da domani continuerà la nostra battaglia per riaffermare la legalità". Al suo appello hanno risposto diversi sindaci, visibili a colpo d'occhio perché seduti tra il pubblico con la fascia tricolore al collo. Arrivati dai comuni dell'hinterland ma anche dalle altre regioni italiane, come Irene Priolo, primo cittadino di Calderara di Reno, in provincia di Bologna. E ancora il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha commentato: "Non reagire ai funerali dei Casamonica sarebbe stato un errore".    

E poi c'è il sindaco Ignazio Marino che è rimasto per molto tempo in prima fila ad ascoltare gli interventi del palco. Una presenza 'blindata' dalla scorta e dalle forze dell'ordine che sia al suo arrivo sia al momento di lasciare la piazza hanno assicurato al primo cittadino un'imponente sistema di protezione. "La presenza di queste persone dimostra che Roma è una città antifascista, antinazista e antimafia. Abbiamo cacciato i fascisti e i nazisti, cacceremo anche la mafia" le sue uniche parole. "Poche dichiarazioni e prudenti" era anche la linea richiesta dal primo cittadino ai suoi assessori, presenti in maniera consistente. Per lui non sono mancate le contestazioni: "Bugiardo", "Vergogna, "Torniamo a votare". Alcune delle frasi gridate da alcuni dei presenti tenuti a debita distanza, quella imposta dal cordone delle forze dell'ordine presenti in maniera massiccia anche lungo tutto il perimetro della piazza. Non sono mancate però frasi incoraggiamento e gli applausi. 

"Reagire", "riunire la comunità", "lavorare insieme per allontanare la mafia dalla città", "riaffermare la legalità" il sentimento più manifestato, sul palco così come tra le persone presenti. "Roma è ferita perchè indebolita nelle sue reti sociali, nelle aggregazioni, nelle comunità. Da oggi è importante una risposta corale della città" ha detto dal palco il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo. Gli ha fatto eco il segretario di Cgil Roma e Lazio Claudio Di Berardino intervenuto in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil. "È importante oggi essere qui con tanti associazioni, partiti, cittadini contro le mafie tutti insieme per la città. Lavoriamo per prevenire la corruzione, cambiare il sistema degli appalto, dire basta agli affidamenti diretti". L'applauso più lungo l'ha ricevuto la giornalista di Repubblica Federica Angeli, che vive sotto scorta: "La mafia si nutre del nostro silenzio" ha urlato dal palco. 

Nel corso della serata però non sono mancate le contestazioni. Alcune organizzate, come quella sostenuta da un gruppo di attivisti della rete Carovana delle periferie, dei vicini centri sociali e dei movimenti per la casa, Bpm e Degage, lo studentato sgomberato martedì scorso. "Stiamo contestando il modo in cui il Pd governa la nostra città, e continuano a farlo nonostante siano stati smascherati con Mafia Capitale, se la prendono con noi che abbiamo bisogno di case e le occupiamo invece che con il malaffare" denuncia un attivista. "Nella piazza del Pd c'è molta ipocrisia. Parlano di legalità solo nei confronti di chi è affammato dalla crisi". O come quella dei vincitori del concorsone di Roma Capitale aderenti al Comitato '22 procedure per la giustizia'. Maglie e palloncini gialli, hanno ribadito per l'ennesima volta che "la legalità è anche assumere chi ha vinto meritevolmente un concorso pubblico. L'unico modo per sconfiggere una volta per tutte la mafia è anche quello di chiudere tutte quelle corsie preferenziali che non premiano di certo il merito e i giovani onesti".   

E poi le proteste 'isolate'. Singoli cittadini, nella maggior parte dei casi residenti del quartiere, che non hanno perso l'occasione di dire la propria. "Sono qui che fischio al sindaco Marino e alla sua amministrazione perché questa città è governata male" racconta una signora. "Il degrado, i mezzi che non funzionano, i rifiuti. E poi la mafia. Sono loro i primi responsabili. Governano da due anni e non è cambiato niente". Altri si limitano a urlare: "Tornatene a casa" o "ipocriti". Inevitabili accesi battibecchi dai toni vivaci con quanti, invece, hanno sentito il bisogno di reagire e rispondere alla chiamata 'antimafia'. "Perché prima era meglio? Non vede che siamo qui per cambiare" la risposta.

Don Bosco, in piazza "per la legalità e contro la mafia"

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