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Capi di Stato e manifestazioni: Roma si prepara ad un 25 marzo ad alta tensione

Quattro cortei, i capi di governo da proteggere e la paura di disordini. La Capitale si prepara ad un 60esimo anniversario dalla firma dei trattati di Roma blindato

Decine di capi di Stato da tutta Europa, un anniversario importante da celebrare, quello dei 60 anni dalla firma dei trattati di Roma, e gli occhi dell'Europa tutti sull'Italia. Il tutto alla vigilia del G8 di Taormina, con la possibilità quindi di lanciare un messaggio in mondovisione. Gli ingredienti per tenere alta la guardia contro quelli che la Questura di Roma per ora definisce solo "disturbatori" ci sono tutti e i tecnici del ministero dell'Interno sono già in allarme. Sarà una Roma sorvegliata speciale quella che il prossimo 25 marzo accoglierà Merkel, Hollande, May, Rajoy e molti altri. 

Oltre al fitto programma del vertice ancora in fase di definizione, sono infatti previste una serie di manifestazioni, tutte nella giornata del 25 marzo. Il calendario delle proteste è stato in linea di massima definito "grazie - spiega la Questura - ad una complessa attività di interlocuzione e mediazione con i promotori, tuttora in atto in una prospettiva di collaborazione, che proseguirà fino al termine".

Si inizia, alle ore 11:00, del mattino con la “Nostra Europa” e il “Movimento Federalista Europeo”; altre manifestazioni, distribuite nell’arco della giornata, sono state indette dal “Partito Comunista”, dal “Movimento Azione Nazionale” e dalla “Piattaforma Sociale Eurostop”. 

Fissati dal Questore Guido Marino, gli obiettivi del servizio che, nei prossini giorni saranno approfonditi con ciascuno dei dirigenti della Polizia di Stato della Questura di Roma, ai quali saranno affidate le responsabilità. Nell’assicurare il regolare svolgimento del vertice, e la massima tutela delle personalità partecipanti, sarà comunque garantito il diritto costituzionale a  manifestare. Ci sarà massima attenzione allo scopo di evitare situazioni degenerative dell’ordine e la sicurezza pubblica, prevenendo l’arrivo di eventuali disturbatori. 

"Coesione istituzionale e lavoro di squadra", conclude la Questura, "sono i principi ai quali ha fatto riferimento il prefetto di Roma Paola Basilone nel suo intervento a chiusura dei lavori".

Polemiche arrivano da un gruppo di manifestanti riuniti sotto la sigla "Piattaforma Sociale Eurostop". "La nostra", spiegano, "sarà la manifestazione che ribadirà il NO sociale a Euro, UE e NATO, per la democrazia e i diritti sociali. Deve essere per questo che la Questura di Roma ha stabilito un percorso diverso da quello richiesto, soltanto al corteo convocato dalla Piattaforma Sociale Eurostop*, dai Movimenti e Territori per il No Sociale e dagli Studenti in Lotta, per portarlo tra i prati di Villa Borghese, lontano sia dai Palazzi del potere che dalla popolazione della Capitale. Una decisione inaccettabile e discriminatoria. Perché fissa una “zona rossa a geometrie politiche variabili”, che non vale per nessuna delle altre manifestazioni, ma solo per quella convocata dalla Piattaforma Sociale Eurostop".
 

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