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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

La rivolta dei nidi finisce in Campidoglio: famiglie e lavoratori contro il bando Raggi

Sabato la protesta contro il ridimensionamento degli asili convenzionati. In piazza lavoratori, educatori, famiglie. Con loro anche le opposizioni in Comune

Esplode la protesta delle famiglie per il nuovo bando degli asili nido. Alla vigilia dell'apertura del nuovo bando, dopo le polemiche per il ridimensionamento di quelli convenzionati, e dopo le notizie riguardati il ritiro delle convenzioni in diversi in municipi, famiglie e lavoratori si sono dati appuntamento in piazza. Domani, sabato 8 aprile, alle ore 10.30 al Campidoglio puntano a "contestare la delibera con cui la Giunta Raggi sta smantellando la rete di asili nidi convenzionati di Roma". A colorare la piazza i passeggini come già accaduto durante l'amministrazione Marino. 

In piazza lavoratori, educatori, famiglie. Con loro anche le opposizioni in Campidoglio. Tra le anime della protesta il movimento Generazione Famiglia che sarà in piazza "al fianco dei padri e delle madri di Roma che vogliono restare liberi di scegliere i migliori servizi educativi per i loro figli, soprattutto nella fascia d'età più delicata dell'infanzia", afferma in una nota Filippo Savarese, portavoce dell'associazione copromotrice del 'Family day' di Generazione Famiglia. 

"La delibera della Giunta Raggi- continua Savarese- costringe le famiglie a mandare i propri figli ai nidi comunali anzichè a quelli convenzionati, verso cui fino ad oggi le famiglie hanno sempre mostrato la loro netta preferenza. Le conseguenze sulla gestione della giornata quotidiana, a Roma già tragica, sono enormi, visto che la rete di nidi comunali è molto più ristretta e debole di quella in convenzione". Secondo Savarese "interi quartieri si troveranno sforniti e migliaia di famiglie dovranno provare a portare ogni mattina i figli presso nidi comunali a chilometri di distanza, o addirittura a rinunciare del tutto al servizio". 

Il portavoce di Generazione Famiglia ritiene che "la rete di nidi convenzionati stia subendo un attacco assurdo dettato da ragioni di pura ideologia statalista". In piazza con le famiglie anche le opposizioni. Fratelli d'Italia in una nota: "Per incompetenza ed ideologia si stanno mettendo a rischio circa 2000 posti lavoro, decretando la fine di una delle eccellenze di Roma Capitale. L'assurda contrapposizione nella quale la Giunta Capitolina ha gettato i nidi a gestione diretta e i nidi in convenzione non ha alcuna ragione di essere". 

In Campidoglio anche Legacoop: "Nei giorni scorsi l'assessora Baldassarre, in risposta alle proteste di Legacoop Lazio, ha nuovamente difeso i contenuti della deliberazione. Obiettivo primario è riempire i nidi comunali, per contenere le spese di gestione dell'amministrazione capitolina. Prima di trovare una soluzione così 'semplice' ad un problema invece molto complesso, forse sarebbe stato necessario interrogarsi sul perchè dei tanti posti vacanti nei nidi a gestione pubblica".

Secondo Legacoop "sarebbe stato doveroso ipotizzare almeno un percorso graduale, in grado di accompagnare tutti gli attori coinvolti verso la razionalizzazione dei nidi convenzionati. In questo modo ci sarebbe stato il tempo di adeguare i nidi pubblici a livelli di servizio ottimali, abituare le famiglie ad un nuovo percorso educativo e dare il tempo ai privati di riqualificare o riconvertire progressivamente le strutture e il personale oggi impiegati per l'erogazione del servizio".

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