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Mandato zero, Raggi non ricandidabile. La sindaca: "Non sono interessata al tema poltrone"

La regola, esposta da Luigi Di Maio, sembra tagliare fuori dal secondo incarico

Che succederà a Virginia Raggi con la nuova regola del "mandato zero"? Sarà ricandidabile al termine della sua consiliatura da sindaca? A leggere la regola esposta ieri dal capo politico del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio sembrerebbe di no. Concordano nell'interpretazione i principali esponenti del M5s. 

Spiega Di Maio: "Se tu vieni eletto consigliere comunale o di municipio al primo mandato e lo porti avanti tutto e poi decidi di ricandidarti e non diventi né presidente di municipio né sindaco, allora il tuo secondo mandato, quello precedente, cioè il mandato zero, non vale". La regola però non vale per chi diventa sindaco, in quanto è una carica diversa che porta a uno stipendio e una gestione del potere. 

Quando Di Maio diceva che "i due mandati non si toccano"

Quindi, tanto per Raggi come per la Appendino, essendoci stata già un'esperienza da consigliera, seguita da un cambio di carica e di stipendio il primo incarico non diventa "mandato zero", ma un primo mandato a tutti gli effetti. 

La proposta di derogare alla regola del doppio mandato vale solo per i consiglieri comunali e municipali e dovrà essere votata su Rousseau. 

La sindaca oggi, a margine di una conferenza stampa, si è espressa sul tema: "È una domanda che più o meno mi fate da tre anni. Siete coerenti e anche io nella risposta: non sono minimamente interessata al tema poltrone, pensiamo a lavorare. Abbiamo altri due anni intensi davanti".

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