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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Diminuisce l'assistenza, Sant'Egidio lancia allarme: "Malati di Alzheimer abbandonati dal Comune"

In una lettera la denuncia della Comunità: "Nei centri diurni disponibilità ridotta di un quinto"

Assistenza e prestazioni ridotte, disponibilità nei centri diurni diminuita: sui malati di Alzehimer di Roma la Comunità di Sant'Egidio lancia l'allarme. 

"Di fronte alla crescente diffusione della malattia, che richiede cure di alta specializzazione e che vede le famiglie accollarsi il maggiore impegno assistenziale, Sant’Egidio con preoccupazione rileva una riduzione, da parte dell’Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità Solidale del Comune di Roma, delle prestazioni, già del tutto insufficienti, rivolte a questa fascia di persone" - scrive la Comunità. 

Assistenza domiciliare e centri diurni per Alzehimer

Nel 2017, secondo i dati riportati, su tutto il territorio romano solo 59 persone usufruivano di un’assistenza domiciliare specifica, mentre i centri diurni (servizi semiresidenziali) fino all’anno scorso potevano accogliere circa 540 persone alla settimana. "Con la nuova  organizzazione - sottolinea Sant'Egidio - tale disponibilità viene ridotta di quasi un quinto". 

Circa 100 gli anziani dunque che non potranno più accedere ai centri diurni. Spesso senza alternative. 

La denuncia di Sant'Egidio: "Malati di Alzehimer abbandonati dal Comune"

"Nella nuova organizzazione del  2018 - prosegue la nota di allarme - è stata introdotta la possibilità per alcuni anziani, dimessi dai Centri Diurni perché  considerati  troppo gravi, di usufruire dell’assistenza domiciliare, erogata però solo per due mesi, quando ovviamente si tratta di persone che continueranno anche dopo ad avere bisogno di cure. Va inoltre sottolineato che si possono contare sulla punta delle dita i pochissimi fortunati che sono riusciti ad accedere ai fondi previsti per la disabilità gravissima". 

Persone affette da Alzehimer che rimangono quindi assistite solo dai familiari, talvolta unicamente dal coniuge, talvolta anziano. Solo chi ha risorse economiche ricorre all’aiuto di un assistente familiare, "per gli altri l’unica soluzione resta l’istituzionalizzazione con tutte le conseguenze negative che questa comporta per il malato e la sua famiglia e con i costi che impone, sempre più insostenibili, per i conti pubblici".

La richiesta: "Il Comune dia risposte assistenziali adeguate"

Da qui la richiesta al Comune di Roma di dare a malati e famiglie risposte assistenziali adeguate. 

"Riteniamo che di fronte al grande allarme espresso dalla comunità scientifica sulla diffusione di questa malattia le scelte compiute non possono certo rappresentare una risposta assistenziale appropriata. Sarebbe invece opportuno chiedersi quali risorse economiche, interventi, professionalità, idee mettere in campo per sostenere con urgenza i cittadini affetti da Alzheimer e le loro famiglie nel percorso difficile di una malattia che li mette a dura prova. Un compito - concludono da Sant'Egidio - che dovrebbe riguardare in primo luogo chi, per dovere istituzionale, è preposto a programmare interventi sociali appropriati". 
 

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