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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Malagrotta

Malagrotta chiude ma il sì di Orlando a Falcognana ancora non c'è

Nel vertice di questa mattina tra enti locali e Cerroni è prevalsa la linea integralista: niente più rifiuti a Malagrotta. Intanto il ministro Orlando spiega: "Mancano degli approfondimenti"

A poche ore dalla chiusura di Malagrotta una parola chiara sul come si organizzerà da domani il sistema rifiuti romano ancora non c'è. Da un lato le affermazioni del ministro all'Ambiente Andrea Orlando che  proprio oggi ha fatto capire che in giornata non arriverà alcuna firma del decreto per portare i rifiuti a Falcognana. “Abbiamo ancora alcuni approfondimenti e passaggi da fare” ha affermato. Dall'altro le indiscrezioni pubblicate dall'agenzia Dire sull'incontro avvenuto questa mattina tra il commissario Sottile, gli assessori competenti di comune e regione, Estella Marino e Michele Civita, i tecnici dei tre enti locali e il proprietario della discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni. Secondo quanto si apprende, la linea decisa dalle istituzioni locali è quella di impedire il conferimento di qualsiasi tipo di rifiuto all'interno della discarica nella Valle Galeria, compresa quella Frazione organica stabilizzata che esce dagli impianti Tmb che Cerroni aveva chiesto di poter conferire nell'invaso per il cosiddetto capping.

Le posizioni espresse nel corso della riunione sono state contrastanti, non è una novità che Sottile avrebbe voluto assecondare la richiesta dell'avvocato di Pisoniano, ma alla fine sembra essere prevalsa la linea integralista. Sembra, perchè di comunicati ufficiali ancora non ce ne sono. Niente più rifiuti a Malagrotta quindi. Se così fosse, possono trovare pace quanti vedono dietro alla necessità di conferire il rifiuto trattato per effettuare il capping una mini-proroga camuffata. Ma il punto apre un problema non da poco: da domani Cerroni dovrà trovare una sistemazione alle 6-700 tonnellate di rifiuti trattati che fuoriescono dai propri impianti. E se l'Ama da domani mattina li porterà verso il Piemonte e l'Emilia Romagna, non è dato sapersi cosa accadrà a questi rifiuti. Di certo a Cerroni di luoghi dove smaltire i rifiuti non mancano. Oltre alla discarica di Malagrotta è proprietario di altre discariche nei pressi di Roma. Quella di Guidonia e di Roncigliano solo per fare due esempi. Ma il passaggio non risulta comunque semplice e andrebbe concertato con le amministrazoni locali.

Intanto continuano le perplessità sul progetto di capping proposto nella lettera aperta alle autorità di questa mattina di Manlio Cerroni. Oltre al Wwf e al Codici, espirmono la propria contrarietà anche Nando Bonessio e Francesco Alemanni dei Verdi di Roma. “Non vorremmo che il 'capping' di cui si parla per Malagrotta, dove anzi bisogna provvedere subito alla bonifica e ripristino ambientale, in realtà non fosse altro che una mini-proroga” dichiarano. Per i Verdi la soluzione non è ancora stata intrapresa che passa per “accordi con le aziende produttrici al fine di limitare la percentuale di imballaggi”, per  “una raccolta differenziata porta a porta spinta” abbandonando quella stradale, per “la realizzazione di un numero di impianti per la lavorazione a freddo” abbandonando “la filiera dei Tmb”.

E non rendono chiara la situazione nemmeno le parole pronunciate dal ministro Andrea Orlando relative alla mancata firma del decreto per l'apertura della discarica di Falcognana. “Abbiamo ancora alcuni approfondimenti e passaggi da fare prima di arrivare alla firma del decreto” ha affermato il ministro. “Una volta fatti questi passaggi definiremo i tempi”. C'è da capire che Falcognana domani non aprirà i battenti. Ma se così fosse, dove finiranno da domani le 100 tonnellate al giorno destinate al sito sull'Ardeatina?

Attacca il capogruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta: “Orlando gioca sull'equivoco visto che non manca solo qualche verifica ma mancano tutti i preventivi passaggi che la legge prevede e tutti i pareri delle amministrazioni competenti”. 

L'opposizione a Falcognana arriva anche dal WWF. “Più che alle individuazioni dei siti per la realizzazione di una nuova discarica ci sembra di assistere alle estrazioni del lotto" dichiara Vanessa Ranieri Presidente del WWF Lazio. "E’ aberrante ipotizzare per Falcognana che i codici CER, che permettono l’ammissione in discarica di alcuni rifiuti, siano di semplice trasformazione: il car fluff non contiene elementi organici, il rifiuto solido urbano si, ancor più se solamente ‘tritovagliato’. Il cambiamento della tipologia di rifiuto ammesso in discarica è una modifica sostanziale del progetto iniziale e quindi necessita di tutte le autorizzazioni ex novo ad iniziare dalla valutazione d’impatto ambientale ed aia. Insistiamo poi con forza per l’apertura immediata dei siti di compostaggio anche attraverso la trasformazione di almeno due linee di TMB.”

Intanto domani la protesta dei cittadini contro la discarica al Divino Amore arriverà a Bruxelles. Si tratta di una delegazione con Stefano Ambrosetti, Presidente dell'Associazione Cuore Tricolore dove sarà ricevuta dal Vice Presidente del Parlamento Europeo Roberta Angelilli. 

E sempre a Bruxelles, alla Corte di giustizia dell'Unione Europea, è arrivata la procedura di infrazione della Commissione europea contro l'Italia sulla gestione dei rifiuti nel Lazio. La Corte valuterà se l'Italia ha violato gli obblighi della direttiva 31 del 1999 sulle discariche di rifiuti, che prevede “misure volte a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative” sull'ambiente e sulla salute umana. In sostanza il Lazio, per quanto riguarda la discarica di Malagrotta, non avrebbe ottemperato allo smaltimento di soli rifiuti trattati. 

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