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Malagrotta 2, M5s vota con le opposizioni contro la scelta di Raggi: solo tre grillini con la sindaca

Ko della giunta messa sotto scacco dalla sua stessa maggioranza in aula: anche i pentastellati hanno chiesto il ritiro della delibera che indica Monte Carnevale per la discarica di Roma

Il Movimento Cinque Stelle perde la maggioranza e sconfessa nei fatti, votando con le opposizioni, la linea della sua sindaca. Oggi pomeriggio il voto favorevole alle due mozioni presentate da Fratelli d'Italia e dal Pd per chiedere a Raggi di non realizzare una discarica nell'area di Monte Carnevale, cuore della Valle Galeria già martoriato dai rifiuti, e di ritirare la delibera del 31 dicembre 2019: 28 i voti favorevoli, 3 i contrari e 3 gli astenuti alla prima mozione, 21 favorevoli, 1 contrario e 10 astenuti alla seconda. 

Chi ha votato contro Raggi

Tra i 28 sì dell'atto del centrodestra - oltre al voto compatto delle opposizioni - 12 sono di consiglieri grillini: Eleonora Guadagno, Simona Ficcardi, Daniele Diaco, Agnese Catini, Paolo Ferrara, Sara Seccia, Roberto Di Palma, Simona Donati, Andrea Coia, Cristiana Paciocco, Roberto Allegretti e Angelo Sturni. Tutti contro Raggi. Unici a rimanerle a fianco votando contro la richiesta di ritiro della delibera, sono Francesco Ardu, Carlo Maria Chiossi e Angelo Diario. Mentre a mandare comunque un segnale ci sono gli astenuti: Enrico Stefàno, solitamente nella cerchia dei fedeli alla prima cittadina, Costanza Spampinato, Annalisa Bernabei. 

Risultato simile anche per la mozione gemella presentata dal Partito democratico, e votata subito dopo quella della destra. Con la differenza che gli astenuti qui sono 10: i pentastellati che attribuiscono responsabilità gravi anche alla regione Lazio, che avrebbe obbligato il Campidoglio a una scelta in tempi stretti, hanno scelto di non dare il loro voto favorevole al testo dei dem. Sono Roberto di Palma, Angelo Diario, Simona Donati, Cristina Paciocco, Sara Seccia, Angelo Sturni. Per ragioni prettamente politiche però, non di contenuto. Non ha invece preso parte alla votazione il capogruppo Giuliano Pacetti, nonostante fosse presente in aula fino a poco prima e avesse più volte dichiarato la sua contrarietà alle mozioni. 

Uno strappo oggi in maggioranza che per la prima volta finisce nero su bianco, e che non solo frena per forza di cose la scelta sul sito di smaltimento per Roma, ma che apre una crepa inedita nella tenuta politica del Campidoglio a Cinque Stelle. Andare avanti con Monte Carnevale, come ha fatto fin'ora Raggi seppur in piazza con i cittadini, in più occasioni, abbiano messo la faccia anche esponenti della sua stessa maggioranza, significherebbe aprire una crisi insanabile. E rischiare di andare sotto a ogni voto in Assemblea.

Nonostante ciò, a quanto trapela dal Campidoglio, almeno per il momento, non ci sarebbe intenzione di arretrare. La delibera resta dov'è, a meno che non spunti fuori un'alternativa concreta e altrettanto fattibile. Post voto si è tenuta una riunione di maggioranza, che però era già in calendario, e infatti della discarica non si è ufficialmente parlato. I consiglieri presenti, a quanto si apprende, avrebbero comunicato la loro fiducia alla sindaca al di là del voto di oggi. La crisi però aperta. Negarlo è quasi impossibile. 

In mattinata la protesta in piazza

Si chiude così dunque, con la frattura in maggioranza stavolta certificata dall'Aula e non dalle sole dichiarazioni dei malpancisti a mezzo stampa, una giornata di quelle campali a palazzo Senatorio. Alle 10 del mattino è partita la protesta dei cittadini della Valle Galeria in piazza del Campidoglio. Centinaia di romani infuriati, pronti a ribadire per l'ennesima volta il loro "no" a una cava vicino alle loro case, poi delusi dalle parole definite "inutili" pronunciate dalla delegata della sindaca Valeria Allegro, che in tarda mattinata ha ricevuto una delegazione di comitati, semplicemente sottolineando che sulla discarica "deciderà la Conferenza dei Servizi". 

Dalle 14 poi l'avvio della seduta di Consiglio, con all'ordine del giorno le due mozioni contro la discarica. Ben sapendo di rischiare di andare sotto con i numeri, i pentastellati fedeli a Raggi speravano di prendere tempo e rinviando la discussione, essendo gli atti in questione quasi in fondo al calendario. Ma le opposizioni hanno chiesto di votare l'inversione dell'ordine del giorno, e il M5s, onde evitare subito fratture, ha votato a favore. Ne è seguita la sospensione della seduta per mezz'ora, con la maggioranza chiamata a raccolta per capire il da farsi. Vani i tentativi di convincere i "ribelli". Non solo chi già aveva deciso di votare contro è ovviamente rimasto sulle sue posizioni. I "no" sono risultati poi in numero maggiore del previsto. 

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