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Sui rifiuti Gualtieri serra le fila: "La maggioranza è unita". Areadem "ritratta", protesta solo Stampete

I consiglieri di Areadem correggono il tiro dopo la nota stampa di critica al sindaco. Sabato il ritiro tutti insieme fuori Roma

Alla fine è toccato al sindaco scomodarsi per serrare le fila. "La maggioranza è unita, andiamo avanti" ha detto ai cronisti che ieri a margine di un evento lo interpellavano sui malumori tra i suoi per gli impianti di lavorazione dei rifiuti già in progettazione a Cesano, Casal Selce, Ponte Malnome e Rocca Cencia. Ad agitare le acque il gruppo di consiglieri di AreaDem, la corrente del partito facente capo al ministro Dario Franceschini e a livello locale al senatore e segretario regionale Bruno Astorre. Antonio Stampete, Andrea Alemanni, Svetlana Celli e l'esponente regionale Gianluca Quadrana, hanno fatto uscire martedì scorso una nota stampa congiunta per chiedere a Gualtieri di rivedere la collocazione di biodigestori e impianti per carta e plastica, salvo poi pentirsi (redarguiti dai vertici) ed essere di fatto costretti, tre di loro, a rettificare, plaudendo a quello stesso piano rifiuti che poche ore prima avevano criticato. Ma facciamo ordine e ricostruiamo passo passo la vicenda. 

"Tutti i municipi devono fare la propria parte e contribuire a un trattamento virtuoso, armonico ecologicamente compatibile e vantaggioso e non penalizzante sempre per gli stessi territori che da anni pagano un tributo pesante in termini di inquinamento e salubrità ambientale" scrivono i quattro consiglieri di Areadem in una nota uscita sulle agenzie di stampa martedì 15 febbraio intorno alle 16.30. Il riferimento, come detto, è ai quattro impianti approvati con delibera di giunta per realizzare i quali Ama parteciperà ai bandi del Pnrr (in scadenza a metà marzo), i due biodigestori a Casal Selce e Cesano, i due impianti di selezione di carta e plastica a Rocca Cencia e Ponte Malnome. I titoli su giornali e agenzie escono quasi scontati: si parla di maggioranza spaccata, di mal di pancia interni. 

I telefoni cominciano a squillare, c'è chi si infuria. Dopo poco, trenta minuti massimo, ecco che esce un'altra nota del capo corrente. Un chiaro tentativo di rimediare al danno. "Oggi mi sento di fare un plauso al sindaco Gualtieri e all'assessora Alfonsi che stanno lavorando per rendere Roma finalmente autosufficiente. Comprendo le proteste dei territori ma questa linea non può essere messa in discussione" scrive il senatore Astorre. Che a quanto ricostruito da RomaToday nulla sapeva dell'uscita dei suoi, di fatto contro il sindaco. Alla nota di Astorre ne seguono due di Celli e Alemanni che, dopo la tirata d'orecchie, tornano anche loro a elogiare il piano Gualtieri. "Finalmente la città andrà verso l'autosufficienza". Di territori da non penalizzare non si parla più. 

Non torna sui suoi passi invece il consigliere Antonio Stampete. È da lui che l'iniziativa è partita. Da settimane sta osteggiando il biodigestore a Casal Selce, suo territorio di provenienza che lo ha eletto in Campidoglio. Al sindaco aveva già espresso la sua contrarietà durante la prima seduta della commissione speciale Pnrr. Secondo quanto ricostruito dal nostro giornale, avrebbe scritto lui la nota stampa chiedendo poi ai compagni di corrente di unirsi alla battaglia. Compagni che prima lo hanno appoggiato, per amor di squadra, salvo poi tirarsi indietro. Anche perché l'unico realmente interessato è Stampete. Alemanni è del II municipio (territori che nulla c'entra con gli impianti) Celli, del VI, ha da poco finito di rivendicare con gioia la chiusura prossima del tmb di Rocca Cencia. 

Insomma, i due ci ripensano, e tornano in carreggiata. Alla fine interviene anche il sindaco. "La maggioranza è unita", afferma. E per chi non ne fosse convinto si convincerà durante la gita in campagna di sabato. Il sindaco porterà fuori Roma per una giornata i suoi consiglieri e i presidenti di municipio. Un'occasione per fare un bilancio (lo fece anche Raggi a quattro mesi dall'insediamento) tracciare le linee guida delle azioni amministrative future, e assicurarsi, una volta per tutte, che il gruppo sia unito. 

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