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Assalto alla Raggi, in Campidoglio si cerca la spallata per far saltare la giunta

L'annuncio di De Vito d'una mozione di sfiducia non si è concretizzato. Intanto la sindaca prova a ricucire con la "fronda" interna

Mostrare che la maggioranza non c'è più. Colpire i fedelissimi (consiglieri o assessori), isolare ulteriormente la sindaca e far capire al nuovo leader del Movimento, Giuseppe Conte, che Raggi non ha più la fiducia neanche degli eletti m5s in Campidoglio. E' assalto alla sindaca Raggi, rimasta ormai con numeri risicati in Aula, costretta a partecipare alle votazioni pur di far approvare atti anche importanti. Così, dalla delibera Ama alla mozione per la ztl, tutto diventa pretesto per mostrare la debolezza della sindaca. Manca solo la spallata e da ieri lo spettro ha preso forma.

La sfiducia annunciata a Calabrese

La richiesta di tenere spenti i varchi elettronici almeno fino al 30 aprile, con il supporto di Marcello De Vito, ha fornito l’assist per mettere nuovamente in crisi la maggioranza. Il presidente dell’Aula Giulio Cesare in questa partita gioca un ruolo da protagonista. E’ stato lui, infatti, ad annunciare  l’intenzione di “scrivere al prefetto” invocando “la pronta applicazione” della mozione sulla ZTL. Ed è stato sempre lui, il primo candidato Sindaco del M5s, a dichiarare che soprattutto, “in mancanza di ottemperanza” avrebbe presentato “già in giornata una mozione di sfiducia all’assessore Calabrese”.

La posizione di De Vito

Raggiunto telefonicamente nella serata del 7 aprile, De Vito ha spiegato a RomaToday di aver “già trasmesso la nota al prefetto” aggiungendo però di non aver ancora predisposto la mozione, “ma se sarà presentata, sono pronto a votarla”. Un segnale chiaro anche alle opposizioni, ad esempio a Fratelli d’Italia che aveva predisposto la mozione sulle ZTL  approvata in maniera trasversale con 21 voti a favore e 19 contrari. Ma anche un messaggio rivolto alla maggioranza la cui tenuta è sempre più in bilico.

Le ZTL un tema caro a Stefàno

C'è una spiegazione se ad oggi la mozione di sfiducia, seppur annunciata, non è ancora stata presentata. Provare a mettere in crisi la sindaca, sul tema della ZTL, “potrebbe rivelarsi un boomerang” hanno fatto sapere esponenti del gruppo PD in Campidoglio. Perchè, banalmente, non troverebbe il supporto della fronda interna al Movimento 5 stelle ed in particolare non avrebbe l’appoggio di Enrico Stefàno.

Ricucire lo strappo con la fronda grillina

Il pentastellato, presidente della commissione mobilità, già in passato aveva bacchettato la Sindaca sulle ordinanze di sospensione dei varchi elettronici. Ed ecco spiegato il motivo per cui, Raggi, non sta venendo incontro alle richieste dell’Aula Giulio Cesare. Farlo, significherebbe mettere in conto una nuova sfuriata di Stefàno (esponente di spicco della fronda”)  con cui invece la Sindaca ha tutta l’intenzione di provare a non esasperare i rapporti, se non ricucirli. Anche perchè, il gruppo pentastellato in Campidoglio ha già perso 5 elette (l’ultima è stata Simona Ficcardi) passate ai banchi dell’opposizione. Ed oggi la tenuta della maggioranza poggia su 24 voti, sindaca inclusa, contro i 24 dell'opposizione. Tra loro anche i 4 dissidenti, Stefano, Iorio, Terranova e Sturni, formalmente dentro il Movimento, ma nei fatti e nelle parole contro la ricandidatura della sindaca Raggi.

Il passo indietro sulla viabilità di Via La Spezia

Raggi ha quindi assolutamente bisogno di recuperare i rapporti con Stefàno e con gli altri consiglieri della fronda che non hanno visto di buon occhio la sua candidatura. Lo dimostra anche la scelta di non rivedere il progetto di viabilità legato al quadrante di San Giovanni. Sulla scorta delle contestazioni dei residenti, bloccati nel traffico di via La Spezia e via Taranto, la sindaca aveva promesso delle modifiche per venire incontro alle richieste degli abitanti. Scelta subito contestata dal presidente della commissione mobilità, grande sponsor di quel progetto, contrario a eventuali rimaneggiamenti. Il risultato? I cambiamenti si sono bloccati. 

Delicati equilibri

La tenuta della maggioranza, quindi, si gioca su delicati equilibri. Ne sono tutti consapevoli. La mozione di sfiducia può arrivare in qualsiasi momento e quindi bisogna rinserrare i ranghi. I fedelissimi sono i primi ad esserne consapevoli e così non è un caso se, l’assessore al Commercio Andrea Coia, abbia assunto posizioni molto più morbide sulle ZTL. Favorevole al loro spegnimento quando era presidente della commissione Commercio, ora non solo non difende le richieste di chi chiede di spegnerle (come De Vito), ma addirittura considera  la loro riapertura, una questione esiziale, “una pagliuzza nella grave crisi economica del settore”. Lo scacchiere è quindi complesso. La tenuta della maggioranza è infatti garantita da delicate alchimie. La spallata potrebbe arrivare da un momento all'altro. Difficile, però, che si proverà a darla puntando sulla disattivazione delle Zone a traffico limitato. Su quel tema, Raggi ha deciso di assecondare la volontà della fronda. Sperando che basti ad evitare nuovi strappi. Almeno per un po'.

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