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Mafia Capitale, Storace: "Buzzi aveva le chiavi di casa del Pd. Zingaretti faccia qualcosa"

Per l'ex presidente della Regione Lazio, "nelle prossime settimane potrebbero arrivare richieste di arresto per deputati implicati". Su Lotito: "E' un borghese piccolo piccolo. Leggo che sarei stato il suo sponsor, ma non è vero"

"Buzzi aveva le chiavi di casa del Partito Democratico. Zingaretti faccia qualcosa". Sulle vicende di Roma si è espresso anche Francesco Storace, stamattina, a Radio Cusano Campus, nel corso del format Ecg Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

Ai microfoni dell'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano, Storace ha dichiarato: "Ieri sono rimasto molto colpito dalla sensazione di autosufficienza con cui Zingaretti ha lasciato la Pisana. Per carità, ha usato accenti diversi rispetto alle interviste autocelebrative che aveva rilasciato nei giorni scorsi. Il bilancio della Pisana continua ad avere tratti di opacità, ci sono una marea di indagati che vanno a colpire tutto il Pd, di cui Buzzi aveva le chiavi di casa. La cena di Renzi e il finanziamento della Leopolda non sono cose normali. Se al posto di Marino e Zingaretti ci fossero stati personaggi di destra ci sarebbero state continue sommosse di piazza. C'è una imbarazzante omertà su quello che sta accadendo a sinistra. Orfini che dà del mafioso a chi si oppone a questo tipo di amministrazione deve pagare e rendere conto di frasi così sciagurate. Zingaretti ci pensi anche una settimana, ma faccia qualcosa, almeno facendo ruotare i dirigenti che sono indagati ma che restano al loro posto".

A detta di Storace, Mafia Capitale potrebbe presto arrivare in Parlamento e creare scompiglio anche nella politica nazionale: "Se dalle prossime settimane, come si dice in certi ambienti, arriverà qualche richiesta di arresto per i deputati implicati in Mafia Capitale, anche la tenuta del Governo potrebbe essere messa in discussione".

Il politico è stato poi intervistato a proposito della vicenda Lotito, indagato dalla Procura di Napoli per tentata estorsione: "Ho seguito poco la vicenda, più che altro dalle agenzie che leggevo ieri. E' da tempo che non ho in simpatia Lotito e che non ho più contatti con lui. Prima, quando ero presidente della Regione, mi cercava spesso. Poi, quando ho perso potere, si è allontanato, come spesso capita in Italia. Lotito è un borghese piccolo piccolo. Ancora oggi leggo sui giornali che sarei stato il suo sponsor, ma non è vero. Quando la Lazio stava per fallire io da presidente mi limitai, su richiesta della banca che doveva fare da garante dell'operazione, a certificare i crediti che Lotito aveva accumulato con la Regione. Noi lo abbiamo fatto e con solerzia, perché altrimenti, molto probabilmente, la Lazio sarebbe fallita".

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