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Mafia Capitale, la giunta Marino perde un altro pezzo: si complica la partita del rimpasto

L'inchiesta-terremoto e le dimissioni dell'assessore alla Casa Daniele Ozzimo, indagato per corruzione, cambiano le carte sulla tavola del sindaco Marino

Si è abbattuta sul Campidoglio come uno tsunami l'inchiesta della Procura di Roma su 'mafia capitale'. Uno tsunami che, ritirandosi, ha lasciato pesanti danni dietro di sé. Un'Assemblea capitolina senza più vertice, con le dimissioni del Presidente Mirko Coratti. Una Giunta che ha perso un altro tassello, quello dell'assessorato alla Casa di Daniele Ozzimo che, indagato, ha deciso di “rimettere il suo mandato”. Non solo. L'ombra della corruzione oscura anche il responsabile della Direzione Trasparenza in Campidoglio, Italo Walter Politano, che risulta indagato.

Le conseguenze dell'inchiesta appaiono incalcolabili e potrebbero cambiare le carte in tavola nei delicati rapporti tra la maggioranza democratica e il sindaco Ignazio Marino. Di mezzo c'è un rimpasto in corso nato dalla richiesta sempre più stringente del primo partito di maggioranza di un “radicale cambio di passo”. Marino ci sta lavorando da giorni. E se il coinvolgimento del Pd nell'operazione 'Mondo di mezzo' potrebbe rafforzare la sua posizione verso il partito capitolino, le dimissioni di Daniele Ozzimo rendono ancora più complicato un rimpasto dell'esecutivo. Marino, vista la delicatezza della situazione, sembra così intenzionato a prendersi altro tempo.

Dopo le dimissioni dell'assessore allo Sport, Luca Pancalli, il primo cittadino pensava di chiudere la partita principalmente con un nutrito cambio di deleghe. Un valzer che avrebbe dovuto portare Ozzimo alle Politiche Sociali, oggi occupate da Rita Cutini che, viste le critiche collezionate nelle ultime settimane, sembra ormai destinata a non essere riconfermata. Rimane anche la patata bollente della poltrona alla Casa, nella capitale un assessorato complicato e difficile viste le dimensioni del disagio abitativo cittadino. Tra gli altri cambi che circolano c'è quello del vice-capo di gabinetto Maurizio Pucci, che voci sempre più insistenti vedono ai Lavori Pubblici, e uno slittamento di Paolo Masini allo Sport, che manterrebbe però la delega alle Periferie. Il disegno di Marino, che prima dello scoppio dell'inchiesta era orientato a una ristrutturazione più che a un rimpasto, sembra destinato a cambiare. 

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