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Domenica, 2 Aprile 2023
Politica

Mafia Capitale, niente rito abbreviato per Fiscon: l'ex dg Ama al maxi-processo

Il gup Criscuolo ha rigettato la richiesta dell'ex direttore generale dell'azienda capitolina. Accettata invece per gli altri quattro imputati. Via libera per la costituzione di parte civile di Roma Capitale e Regione Lazio

E' iniziato ieri, a pochi giorni dall'avvio del maxi-processo del 5 novembre, il primo 'capitolo' in Aula per l'inchiesta 'mafia capitale', il filone relativo ad Ama. Ieri a piazzale Clodio è arrivata la richiesta di rito abbreviato per l'ex direttore generale di Ama, Giovanni Fiscon e per altre quattro persone. Si tratta di Emanuela Salvatori (ex responsabile del coordinamento per i nomadi), Emilio Gammuto (collaboratore Salvatore Buzzi), Raffaele Bracci e Fabio Gaudenzi, uomini vicini a Massimo Carminati. I reati contestati vanno dall'usura, alla corruzione ed alla turbativa d'asta. Se quest'ultimi sono stati ammessi al rito abbreviato, la sentenza arriverà il prossimo 30 ottobre, il gip Anna Criscuolo ha invece respinto la richiesta per Fiscon, imputato per corruzione e turbativa d'asta, che finirà così nel maxi-processo. 

"Crediamo che il patrimonio investigativo sia carente sotto questi aspetti e per questo avevamo richiesto il rito abbreviato condizionato all'escussione di 26 testimoni" ha spiegato il legale, Salvatore Sciullo. "Il giudice ha ritenuto che tutto ciò non fosse compatibile con l'economia processuale del tipo di rito scelto e perciò ha rigettato la nostra richiesta e ci rimette davanti alla X sezione collegiale il 5 novembre dove i nostri testimoni aumenteranno. Ora siamo sulla cinquantina". Poi ha aggiunto: "Riteniamo che la posizione di Fiscon sia diversa da quella di tutti gli altri e perciò volevamo discostarci dal gruppo. Già con questi 26 testimoni si sarebbe fatta chiarezza". 

Nonostante avesse inizialmente annunciato la volontà di presentarsi in Aula, fascia tricolore in spalla, il sindaco Ignazio Marino ieri non era presente. Quella di ieri, infatti, è con molta probabilità l'unica possibilità per il primo cittadino di pesenziare al processo per mafia capitale dal momento che, il prossimo 5 novembre, le sue dimissioni saranno già operative. A rappresentare il Comune di Roma ieri si è però presentato l'assessore alla Legalità Alfonso Sabella: "Lo scopo della costituzione di parte civile è ottenere il risarcimento dei danni morali, materiali e funzionali. Soprattutto questi ultimi perché sono le funzioni statutarie che Roma Capitale ha nei confronti di propri cittadini. Dobbiamo raggiungere questo obiettivo".

E infatti ieri sia il Comune di Roma sia la Regione Lazio hanno incassato l'ok del gup alla costituzione di parte civile. Stesso via libera anche alle associazioni Cittadinanza Attiva, l'associazione Antonino Caponnetto e Sos Imprese, Libera. 
 

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