"Un errore far passare Roma per una città mafiosa. Giorgia Meloni sindaco ideale"

"Il termine 'mafia' è eccessivo. Il candidato sindaco ideale per Roma? Giorgia Meloni". Si è espresso così Luciano Ciocchetti, interpellato da Roma Today sulle vicende di questi giorni, dalle vicende di 'mafia capitale' ai dubbi espressi da Renzi sulle capacità governative di Marino. Non usa mezzi termini, l'ex vicepresidente della Regione Lazio, che ha giudicato esagerato parlare della Capitale tutta come un'associazione mafiosa. Ma non ha negato il degrado in cui versa la città su tutti i fronti, sottolineato la necessità di dare un nuovo sindaco. Per lui il candidato ideale sarebbe Giorgia Meloni, politica di esperienza, che conosce i problemi della città, e soprattutto, oltreché donna, anche giovane e popolare.

Onorevole Ciocchetti, un parere sulle vicende di Mafia Capitale?
Spero che la Magistratura faccia il suo dovere, e in fretta, perché saranno i processi a stabilire i fatti. Io, però, da amministratore non mi sono mai accorto di nulla, per cui il termine 'mafia' mi sembra eccessivo. Ci sono sicuramente diversi casi di corruzione, concussione e turbativa d'asta, ma non sono mafia. Io nei miei anni in Regione non sono mai stato condizionato da nessuno, e un sistema mafioso non condiziona solo 40mila euro di bilancio comunale. E' un errore far passare Roma per una città mafiosa. 

E' una situazione che ha riguardato solo alcune correnti politiche?
Le responsabilità sono personali. Ma la colpa vera della corruzione è del sistema burocratico, che è troppo complicato. Lo abbiamo visto da situazioni come quella del Mose: a Roma, per esempio, per chiedere un permesso per costruire, ci vogliono 2 o 3 anni, quando basterebbe una perizia giurata da un esperto. La corruzione si estirpa solo semplificando le leggi. Finora, però, ogni legge che doveva semplificare la burocrazia, ha solo complicato. Inoltre, si dovrebbero cambiare le leggi sugli appalti, che uccidono le piccole e medie imprese. Come se non bastasse, i partiti sono autoreferenziali e riferiti solo al leader, non agli elettori: questo ha rotto la solidarietà istituzionale e di mediazione con gli elettori. Nella Prima Repubblica, invece, i politici si eleggevano dal basso, a partire dalla gente. E' falso dire che il sistema di corruzione sia partito dalla Giunta Alemanno, perché il sistema di cooperative è nato prima.

Allargando il discorso alla situazione della Capitale, il premier Renzi in questi giorni ripete l'incapacità del sindaco Marino di governare.
Su questo sono d'accordo con Renzi. Sono convinto che Marino non c'entri nulla con la corruzione, ma Roma è comunque nel degrado più totale, abbandonata sporca e senza controllo come mai è stata prima. E l'Amministrazione è completamente assente. Per esempio, non c'è lotta all' abusivismo commerciale, se non con interventi sporadici. Marino non sa riconoscere problemi e priorità della città. e questa incapacità non si nasconde dietro le difficoltà di bilancio.

Perciò l'anno prossimo si andrà a elezioni per il sindaco?
Sarebbe auspicabile, per i romani e anche per l'Italia, visto che Roma è la capitale. Spero che Renzi possa essere ascoltato dai consiglieri, perché p difficile che Marino si dimetta da solo.

In caso di elezioni, quali candidati proporrebbe il Centro Destra?
Io penso che il candidato di destra debba essere scelto dal basso. Questo vuol dire fare delle primarie, nessuno è inviato da Dio. A Roma serve una persona che abbia esperienza politica e non sia un alieno come Marino. Deve essere giovane, donna, popolare e non coinvolta nelle vicende degli ultimi anni: stiamo parlando di Giorgia Meloni. Ovviamente si darebbe la priorità ai risultati delle primarie, ma se la Meloni si candidasse io le darei il mio pieno sostegno.