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Le maestre precarie assediano il Campidoglio: “Ma Gualtieri non ci ascolta”  

Un centinaio di insegnanti ed educatrici hanno protestato sotto Palazzo Senatorio: "Stanche di rincorrere la stabilizzazione"

C’è chi è precaria dal 2004, chi vive a chiamata dal 2007, chi invece è entrata nel vortice dei contratti a tempo, sempre in sedi e su classi diverse, “solo” dal 2009. Sono le maestre dei nidi e delle materne di Roma Capitale che fanno parte di quell’esercito “invisibile” di precarie che da anni invocano, senza successo, la stabilizzazione.

La novemila maestre precarie di Roma

Novemila tra insegnanti ed educatrici rimaste fuori da tutti i piani assunzionali. Gli ultimi ingressi risalgono al 2016 con la legge Madia, sotto la Giunta Raggi, che ha consentito la stabilizzazione di una parte di insegnanti che avevano maturato i 36 mesi di lavoro, le altre hanno provato la strada del concorso pubblico: prima quello del 2017 che ha garantito l’accesso solo a 50 delle precarie storiche, il massimo consentito dalla legge; poi quello del 2019 la cui graduatoria è rimasta impantanata nei ricorsi. Eppure nidi e scuole dell’infanzia comunali, in aumento grazie ai fondi del Pnrr, avrebbero un gran bisogno di personale: i numeri, ad oggi, parlano di un vuoto che per i nidi è di 700 unità, oltre 800 nelle materne. 

La protesta delle maestre di nidi e materne sotto al Campidoglio

Così l’esercito delle precarie, dopo anni di mobilitazioni e petizioni, è tornato a protestare. Questa volta sotto al Campidoglio. "E’ oltre un decennio che prestiamo servizio a tempo determinato nelle scuole dell'infanzia e negli asili nido del comune di Roma. Da due anni a questa parte non si fa che parlare dell'importanza della scuola ma di concreto non c'è nulla. Le scuole dell'infanzia e i nidi gestiti dagli enti locali - denuncia Irene Germini insegnante precaria ed RSU del sindacato Cobas  - sono esclusi da qualsiasi benefit che in questi mesi sono stati erogati allo stato come ad esempio le assunzioni straordinarie". Da qui il raduno sotto Palazzo Senatorio: bandiere, cartelli e megafono. 

“Non è accettabile che sotto la Giunta Gualtieri tante donne vivono una condizione di precarietà strutturale per decenni. La risoluzione di questo vero e proprio scandalo - incalza Francesco Iacovone, dell’esecutivo nazionale Cobas - è imprescindibile. In ballo c'è la credibilità della Giunta”.

L’esercito invisibile delle maestre precarie di Roma chiede a Gualtieri di essere assunto

Il dialogo con il Campidoglio

Dal Campidoglio una timida apertura, il sindaco reclamato anche fuori dai cancelli della tenuta dove si è svolto il "conclave" di maggioranza, non si è fatto vedere. Ma dopo l’incontro con l’assessora alla Scuola, al Lavoro e alla Formazione di Roma Capitale, Claudia Pratelli, che già giorni fa si è impegnata ad aumentare le assunzioni per andare incontro al fabbisogno, le maestre precarie sono state ricevute dal capo di Gabinetto del Sindaco. “Ci ha fatto trasparire la volontà, una volta definita la situazione giudiziaria al Tar,  di ampliare la graduatoria con lo scostamento di bilancio” - ha detto Germini a RomaToday. Il Tar si pronuncerà ad aprile ed entro giugno si discuterà dello scostamento. Ma le maestre non demordono: “Ritorneremo al Campidoglio in massa dopo la sentenza del Tar per chiedere, dopo dieci anni di precarietà al servizio delle scuole comunali, di essere stabilizzate”. 
 

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