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Asili, educatrici precarie arrampicate per protesta sui ponteggi

La protesta, organizzata dall'Usb, contro precarietà, privatizzazioni e aumento dei carichi di lavoro. Nel pomeriggio due inziative: assemblea in Campidoglio, sempre indetta dal sindacato, e presidio al ministero da parte del Coordinamento contro la precarietà

Giornata di protesta per le educatrici precarie degli asili e delle scuole dell'infanzia di Roma Capitale. Un gruppo di maestre si è arrampicato per protesta sulle impalcature in piazza Madonna di Loreto, nei pressi del Campidoglio, per manifestare contro la condizione di precarietà lavorativa "che stiamo vivendo ormai da troppi anni". Nel pomeriggio, invece, si è tenuta un'assemblea con circa 200 lavoratrici, inizialmente in Campidoglio poi sotto alle impalcature, alla quale hanno preso parte anche la deputata M5S Roberta Lombardi ed Andrea Catarci, Presidente del Municipio VIII. Una delegazione dell'Usb ha inoltre incontrato il dott. Franco Michetti, coordinatore dello staff del sub Commissario al Personale, Iolanda Rolli.

Giornata di sciopero invece per le educatrici organizzate nel Coordinamento contro la precarietà che hanno manifestato in presidio in piazza Vidoni, davanti al ministero della Funzione Pubblica. "Giovedì 10 alle 17 il coordinamento incontrerà il ministro Madia" hanno fatto sapere con una nota. 

LE RICHIESTE - La giornata mondiale dei diritti e della dignità delle donne diventa così occasione di mobilitazione su un tema che sta diventando sempre più caldo: a giugno centinaia di precarie delle strutture comunali potrebbero vedere il proprio contratto non rinnovato. Dopo che la Corte Costituzionale ha condannato l'Italia per l'uso reiterato di contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi, le precarie impiegate nelle scuole e negli asili comunali da anni, alcune arrivano anche a 18, rischiano di perdere il posto. Ma non solo. Tra i motivi della protesta anche “le politiche di cessione dei nidi ai privati e delle scuole allo stato contenute nel DUP presentato dal Commissario Tronca; da ultimo, il nuovo modello organizzativo dei nidi e delle scuole comunali, che impone un aumento dei carichi di lavoro e della flessibilità oraria del personale di ruolo per poter coprire le assenze e quindi limitare al massimo il ricorso al personale supplente” si legge in una nota dell'Unione sindacale di base.

RICHIESTA DI INCONTRO - “Tutto ciò sta rendendo impossibile mantenere alti i livelli di qualità di questi servizi e sta esasperando le lavoratrici e l’utenza” il commento. “L’Usb chiede che il Governo, la Regione  Lazio e Roma Capitale si impegnino innanzi tutto a garantire la continuità lavorativa del precariato, attraverso una deroga alla reiterazione dei contratti oltre i 36 mesi, e ad attivare percorsi che garantiscano l’assunzione di tutte coloro che sono inserite nelle graduatorie pubbliche per assunzione e per supplenze”. Nel pomeriggio l'incontro con Michetti il quale "ha riconosciuto il problema di oltre 5.000 lavoratici precarie a rischio perdita del posto di lavoro. Una preoccupazione non solo occupazionale, ma che riguarda la stessa prosecuzione del servizio" fanno sapere da Usb. "Michetti ha inoltre evidenziato come i vincoli imposti dal Governo in materia di assunzioni da parte dell’amministrazione comunale impedisca la copertura dei servizi educativi e scolastici".

IL COORDINAMENTO - Centinaia di lavoratrici precarie dei nidi di Roma hanno scioperato "per ricordare alla Capitale e al Governo il loro imminente licenziamento" spiegano dal Coordinamento contro la precarietà che ha manifestato di fronte al ministero. "Una delegazione è stata ricevuta dal segretario particolare del ministro Madia. A lui sono stati rappresentanti i contenuti della vertenza: la richiesta forte di un piano assunzionale a copertura degli oltre 800 vuoti di organico, inserimento delle precarie giornaliere in una graduatoria permanente e un maggiore investimento sui nidi pubblici. A Roma in particolare l'incombente pericolo di una privatizzazione massiccia è rinvenibile nel DUP e senza ambiguità traccia un piano di privatizzazioni sui servizi all'infanzia" conclude il coordinamento che giovedì incontrerà il ministro Madia. Anche in quel caso ci sarà un presidio. 

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