La consigliera grillina contro "il partito di Di Maio": "Nel M5s deriva autoritaria"
Parla Luisa Petruzzi, portavoce in XV: "Ormai partito in cui la base non decide più"
Da movimento di opposizione a forza politica di governo, il M5s è pronto al grande salto e lo fa con una "rivoluzione" tutta interna cambiando Statuto e Codice Etico.
Una "transizione obbligatoria", come specificato nel blog, alla quale però non tutti gli attivisti hanno aderito sollevando tanti dubbi e qualche perplessità.
Beppe Grillo trascinato in tribunale dalla "base"
Intorno a ciò è nato anche il Comitato Difesa dei Diritti dell'Associazione M5S del 2009 che, supportata dall'avvocato Lorenzo Borrè e da Alessandro Gazzollo, punta a trascinare Beppe Grillo al Tribunale di Genova. L'istanza presentata è quella di procedere con la nomina di un Curatore Speciale dell'associazione MoVimento 5 Stelle del 2009 "in difesa del conflitto di interessi generatosi con la costituzione della terza associazione nel dicembre del 2017".
M5S, nuova causa per Grillo: a capo degli attivisti c'è la consigliera Grancio
Con nuovo Statuto "deriva autoritaria" del M5s
E fuori dalle aule dei tribunali il M5s si sfalda con i più intransigenti a non risparmiare critiche al "nuovo" Movimento Cinque Stelle.
A parlare di "deriva autoritaria" del M5s la consigliera grillina in Municipio XV, Luisa Petruzzi: tra coloro che non hanno aderito all'associazione del 2017 e che si battono in difesa del simbolo, della base e dell'anima primordiale del Movimento.
"Una deriva autoritaria - ribadisce Petruzzi - che mi impedisce di riconoscermi nel nuovo soggetto politico: io, come molti altri, non ho fatto la transizione. Non sono passata al 'partito'."
L'accusa: da Movimento a partito
"Non ho aderito perché nello Statuto del partito nato adesso c'è un capo politico, che è Di Maio, che insieme al Garante potrà decidere chi si potrà candidare e chi no: il voto non sarà più dell'Assemblea che sarà chiamata solo a ratificare le decisioni del capo politico. Questa - ha incalzato Petruzzi - è una cosa per nulla condivisibile. Il 'non Statuto' del 2009 dice infatti l'esatto contrario: è attraverso il voto online degli attivisti che si decide il da farsi. Il M5s, così ripensato, non è più regolato da una democrazia dal basso: prima la base decideva e il vertice eseguiva, ora accade il contrario".
La base inascoltata del M5s romano
Una base, quella del M5s, la cui volontà, a Roma, è stata più volte accantonata. Lo Stadio di Tor di Valle ne è forse l'esempio più lampante. Ma anche nel caso della nomina dei nuovi assessori della Sindaca Raggi il volere degli attivisti impegnati sui tavoli tematici, chiamati dal Campidoglio a dare indicazioni non vincolanti e meramente esplorative, è stato scavalcato.
Petruzzi indicata dalla base ai Lavori Pubblici: Raggi scelse Gatta
Nel marzo scorso il tavolo di settore indicò alla Sindaca proprio il nome di Luisa Petruzzi come assessora ai Lavori Pubblici. Raggi scelse invece Margherita Gatta.
"Quell'occasione mi ha fatto riflettere su qualcosa che non andava. La base non veniva ascoltata. Anche perché la nomina che poi è stata fatta mi ha fatto pensare che effettivamente c'era qualcosa che non riuscivo a percepire. La mia riflessione tuttavia non nasce da accadimenti personali ma dalla conoscenza del non statuto. Qualcuno decideva ma non se ne capivano i criteri: non seguiva la base, non seguiva requisiti meritocratici". Insomma, secondo Petruzzi, l'anima del M5s già stava cambiando.
La domanda: Lombardi si presenta come M5s o partito di Di Maio?
Poi la provocazione sulla posizione di Roberta Lombradi, la candidata del M5s alla Regione Lazio: "Questa manovra (del nuovo Statuto e del Codice etico ndr.) è stata fatta proprio a ridosso delle elezioni. Non credo, visti i tempi della giusticia, che ci sarà il tempo per cambiare qualcosa: ciò che mi lascia perplessa è che persone che sono state indicate dalla vecchia associazione, come Roberta Lombardi, adesso sono passate altrove. Un passaggio - sostiene Petruzzi - che però nel 'non statuto' non è consentito. Chissà se si presenteranno come M5s o come Partito di Di Maio".
La difesa del M5s "originale"
Già perchè gli attivisti sorpresi dall'associazione del 2017 "nuova, con un proprio organigramma e un proprio codice etico e con impianti organizzativi che non erano stati decisi dalla Rete in contrasto con quanto prevede l'articolo 4 del vecchio statuto" difendono a spada tratta il M5s, se non originale almeno originario.
Petruzzi: "Il M5s è quello in cui la base decide, non il contrario"
E a lasciarlo non ci pensano proprio. "Io sono rimasta nel Movimento Cinque Stelle. Il problema è che gli altri hanno abbandonato il M5s per andare nel 'Partito di Di Maio': per i prossimi 10 anni sarà infatti il partito di Di Maio e Casaleggio. Si è aperta una voragine che non so se sarà colmabile. Chi non ha fatto la transizione ha tuttavia avuto l'occasione di rimanere nel M5s: quello della base che decide, non - ha concluso Petruzzi - in un partito dove sceglie solo il vertice".