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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Gioco d'azzardo, dal Campidoglio un tentativo per mettere un freno al fenomeno ludopatia

A Roma 2 minorenni su 3 giocano almeno una volta l'anno. Roma Futura propone l'applicazione della legge regionale 2013 e chiede un osservatorio capitolino ad hoc

Il subemendamento all'assestamento di bilancio approvato in maniera bipartisan dal consiglio regionale il 27 luglio, ha messo un freno non indifferente alla legge del 2013 che stabiliva un "distanziometro" di 500 metri per le sale slot e la presenza di videolottery dai luoghi sensibili quali scuole, chiese e centri anziani. Un atto che ha destato forti perplessità - per usare un eufemismo - da parte delle associazioni che si occupano di gioco d'azzardo, ludopatia, anti-usura e in particolare della Caritas. In Campidoglio, proprio in questi giorni, si discuterà una mozione di Roma Futura che vuole portare l'argomento al centro della discussione e sensibilizzare l'amministrazione. 

I numeri del gioco d'azzardo nel Lazio

Nel Lazio, come riporta la mozione a prima firma Tiziana Biolghini "si stimano 350.000 persone dedite al gioco e 120.000 affette da ludopatia". Praticamente un terzo di coloro che hanno a che fare con le cosiddette "macchinette" finiscono per rimanere incastrati nel gioco e ammalarsene, con tutte le conseguenze del caso. Tra le quali anche venire adescati dalla criminalità organizzata che presta soldi "a strozzo" con interessi folli. D'altronde se c'è una cosa che non manca nella nostra regione sono i canali per giocare: oltre 50.000 con 10.142 sportelli: 19.441 slot in 6.187 esercizi pubblici, 26 sale bingo, 502 sale sale videolottery con 4.729 apparecchi, 1.702 centri scommesse in 5 province. Un volume d'affari che  si aggira sugli 11 miliardi e 371 milioni di euro per il consumo e quasi 2 miliardi di euro per la spesa (dati 2019). Parliamo di oltre 2.000 euro per ogni abitante del Lazio, neonati compresi. 

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Cosa rischia un ludopatico e cosa prevede la nuova legge regionale

"Il malato di gioco (GAP - Gioco d'Azzardo Patologico) è cronicamente e progressivamente incapace di resistere all'impulso di giocare - si legge nella mozione - e spesso si trova nella condizione di dover chiedere prestiti a usurai o a fonti illegali, oppure di venire arrestato per falsificazione, frode, appropriazione indebita o evasione fiscale mirate a ottenere danaro per giocare. A volte giunge alla perdita del lavoro per assenteismo". La legge regionale del 2013 metteva mano in maniera molto incisiva al problema e avrebbe comportato la chiusura di migliaia di attività che attualmente si trovano ben dentro il limite dei 500 metri. Il subemendamento dimezza la distanza e annulla la retroattività: la norma quindi vale solo per i nuovi esercizi, salvando i vecchi. 

L'emergenza a Roma: 2 ragazzi su 3 giocano d'azzardo

A Roma due ragazzi su tre che abbiano dai 13 ai 17 anni gioca d'azzardo almeno una volta l'anno, fanno sapere le consigliere e i consiglieri che hanno sottoscritto la mozione, si tratta del 66,3% del campione. E di questi, il 36,3% è un giocatore abituale, una volta al mese tra scommesse sportive, gratta e vinci, slot machine, concorsi a premio di vario genere. E c'è un dato che fa riflettere: a Roma negli ultimi 5 anni si sono moltiplicate le attività che si occupano di compravendita di metalli preziosi usati, ma anche le attività di "gambling", quindi bingo, gratta e vinci, slot machine, videopoker e scommesse online. Per qualcuno non è un caso. In dieci anni, dal 2012 al 2022, il consumo pro capite del gioco d'azzardo è aumentato del 65,2%, passando da 839 a 1-386 euro.

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Roma Futura: "I giovani dopo il Covid stanno male"

"La mozione è un impegno che  vogliamo prendere per promuovere azioni nelle scuole che siano di sostegno contro ogni forma di dipendenza - fa sapere a RomaToday Tiziana Biolghini - . Dopo il Covid c’è stato un aumento delle forme di depressione e fragilità nei giovani, dovuti all’esclusione sociale. Una patologia cronica dovuta anche all’uso e abuso di strumenti tecnologici. Alcuni giovani si sono ripresi rivivendo la città, ma ancora un 20% di giovani è rimasto incastrato. La dipendenza dal gioco d’azzardo è anche uno strumento e un indicatore di quello che può essere l’avvicinamento a forme di esclusione. È anche una forma di rifugio. Dobbiamo reinvestire sulla prevenzione, che non significa fare terrorismo mediatico ma individuare strumenti e far diventare i giovani protagonisti dei percorsi di ripresa collettiva".

La mozione di maggioranza per affrontare il problema ludopatia

In un discorso più ampio, la mozione chiede al Sindaco e alla giunta di promuovere l'attuazione della campagna d'informazione No Slot, in applicazione della legge regionale numero 5 del 2013 (quella parzialmente modificata il 27 luglio scorso), con il coinvolgimento e il sostegno delle associazioni di volontariato e dei cittadini, ma anche di "verificare le licenze e le relative procedure autorizzative - si legge - , nonché la conformità dei locali destinati alle apparecchiature da parte degli uffici competenti ed il rispetto della distanza dai luoghi sensibili quali scuole di ogni ordine e grado. Infine, istituire un osservatorio permanente presso l'assessorato competente che collabori con l'Osservatorio Regionale in materia, per svolgere l'attività di monitoraggio sulla presenza del gioco d'azzardo, nella città di Roma.

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