Luci a led, il Comune corre ai ripari: "Rimettere mano a un progetto antiestetico"
Giovedì 11 maggio si terrà un incontro tra l’assessorato ai Lavori Pubblici, Acea e l'Università di Roma Tre e Sapienza specializzate nel settore, per rivedere il tanto contestato piano di illuminazione
A rischio c'è la bellezza di Roma. L'opinione ormai è quasi unanime. Dopo mesi di polemiche, montate dai comitati di quartiere e finite sul New York Times, la nuova illuminazione a led verrà rivista. Le luci bianche, fredde, che stanno sostituendo strada dopo strada, quartiere dopo quartiere, dalla periferia al centro storico, le classiche lampade "alla romana", in sodio, e il loro fascio di luci giallastro, non piacciono a nessuno. La sovrintendenza ha fatto presente di non aver mai espresso un parere a riguardo: "Nessuno ci ha consultato". E il Campidoglio corre ai ripari.
Insieme ad Acea rimetterà mano a "un progetto antiestetico che non rendeva giustizia alla bellezza del centro di Roma", da realizzare invece "nell’interesse della città e dei suoi diversi spazi pubblici". Questo l’obiettivo principale "a cui l’Amministrazione capitolina sta lavorando in sinergia con Acea, nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale e di risparmio energetico dettati dalla normativa europea e nazionale. Giovedì 11 maggio si terrà un incontro tra l’Assessorato ai Lavori Pubblici, Acea e l'Università di Roma Tre e Sapienza specializzate nel settore" fa sapere il Campidoglio tramite nota stampa congiunta con Acea.
"L'esigenza dell'Amministrazione è realizzare il progetto migliorandolo in ogni suo aspetto attraverso uno studio mirato dei diversi luoghi di intervento. Per questo – prosegue la nota – si è deciso di collaborare con le eccellenze della città si sta lavorando ad una convenzione che coinvolga le università che si occupano della materia - Master in Lighting Design dell'Università La Sapienza e il Laboratorio di illuminotecnica e acustica dell'Università Roma Tre - per garantire, in particolare il centro storico, l’applicazione del piano nella massima tutela della bellezza dei luoghi attraverso la loro valorizzazione pur garantendone la sicurezza".