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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Caro energia, Gualtieri studia un piano di risparmio: "I cittadini possono fare la loro parte"

Oggi il sindaco incontrerà i vertici Acea per valutare le misure restrittive da attuare

Oggi il sindaco Gualtieri incontrerà i vertici di Acea insieme ai suoi assessori Alfonsi (Ambiente) e Segnalini (Lavori pubblici). Il Campidoglio studia un piano di risparmio energetico per far fronte al caro energia che sta facendo schizzare i prezzi di luce e gas. Un problema già emerso a inizio anno ma aumentato vertiginosamente con lo scoppio del conflitto in Ucraina. "Penso sia giusto cercare una strategia di risparmio energetico in un momento come questo" spiega il primo cittadino, dopo aver firmato l'accordo con Terna e Regione Lazio sull'ammodernamento della rete elettrica della Capitale. È presto però per pronunciarsi ed essendo una materia legiferata a livello nazionale per gli enti locali il margine di intervento è comunque limitato. 

Cosa si può fare per ridurre i consumi a livello cittadino? L'incontro con Acea servirà a definire le possibilità per quanto riguarda la riduzione dell'illuminazione pubblica. La misura più semplice e fattibile è lo spegnimento dei monumenti di notte, più difficile intervenire sui lampioni, per ovvie ragioni di sicurezza stradale. Si chiederà comunque di attenzionare luce e uso dell'elettricità ai dipendenti pubblici, sia comunali che municipali. 

Per quanto riguarda il gas il Campidoglio potrebbe imporre l'abbassamento della temperatura dei termosifoni, ma si punta più sulla responsabilizzazione individuale. "Tutti i cittadini possono fare la loro parte indipendentemente dalle scelte che faranno le istituzioni pubbliche'' ha detto il sindaco. E infatti sulla questione stanno già intervenendo in autonomia i singoli condomini che, su suggerimento di Anaci Roma (Associazione nazionale condomini italiani) stanno procedendo a una riduzione dell'orario di accensione

I dati Istat

Il quadro è più che critico e gli effetti del caro energia non finiscono solo nelle bollette dei romani ma anche nei bilancio delle aziende municipalizzate, con l'aumento del prezzo della benzina che ha ripercussioni a cascata su bus e metro Atac, sui mezzi Ama. Potrebbero risentirne anche i servizi pubblici. Potrebbero risentirne anche i servizi pubblici. Ieri l'associazione sindacale dei soccorritori stradali ha annunciato lo stato di agitazione. Cinquecento mezzi attivi a Roma che rispondono a circa 40mila chiamate ogni mese rischiano lo stop. I dati d'altronde parlano chiaro. L'energia elettrica, in base ai dati Istat, cresce a febbraio del +82% rispetto al febbraio dello scorso anno, con una stangata da +504 euro a famiglia. Il gas rincara del +64,2%, con una maggiore spesa da +445 euro a nucleo. Male anche per trasporti e turismo: il gasolio costa il 24% in più, la benzina il 21,9% in più. 

La crisi del comparto agricolo 

Rincari pesanti che stanno già producendo effetti più che tangibili nel comparto agricolo, anche nel Lazio. Lungo l'elenco che stanno affrontando i produttori. Il prezzo del gasolio agricolo, denunciano, è triplicato, insieme a quello dei mangimi. Il grano "ha messo a segno un aumento del 40,6% in una settimana" ha raccontato il presidente di Coldiretti Lazio David Granieri, "arrivando a un livello che non si raggiungeva dal 2008". Anche qui c'è poi il caro bollette che pesa per quei comparti, come quello florovivaistico, che hanno bisogno di consumare energia per riscaldare le serre. Un quadro che ha spinto il comparto a chiedere "lo stato di crisi". 

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