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Ambulanti e licenze a bando, De Vito scrive al ministro Giorgetti. Lite social con il marito di Raggi

Su Facebook va in scena la baruffa. Tanti commentatori contro la sindaca. De Vito: "E’ necessario comprendere se l’applicazione di questa legge nazionale, emanata dal governo Conte-bis sia applicabile a macchia di leopardo"

Volano gli stracci in casa M5s sulla questione delle licenze degli ambulanti di Roma. Dopo la bagarre in consiglio comunale di venerdì scorso, stavolta lo scontro si sposta su facebook. I contendenti: il presidente dell'Assemblea Capitolina, Marcello De Vito e il marito della sindaca Virginia Raggi, Andrea Severini.

Perché gli ambulanti di Roma stanno protestando contro Virginia Raggi

Tutto nasce sotto un post scritto da De Vito sulla sua pagina in cui lo stesso presidente dell'Aula annuncia di aver inviato una lettera al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, per chiedere un parere urgente in merito all'applicazione del decreto Rilancio sul commercio ambulante. De Vito, solo un paio di giorni fa, si era reso protagonista della presentazione di una mozione in Assemblea capitolina terminata con l'approvazione dell'aula di un atto che chiedeva di applicare a Roma un passaggio del decreto Rilancio che di fatto proroga le licenze degli ambulanti fino al 2032. Un atto contrario all'orientamento di Raggi, determinata a disconoscere la proroga e mettere a bando le licenze. Da qui le proteste degli ambulanti

Così De Vito spiega la sua richiesta di informazioni a Giorgetti: “Ho inviato una nota al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti - allegando il testo della mozione a mia prima firma e a firma dei capigruppo di opposizione, approvata all’unanimità dall’Assemblea Capitolina lo scorso 12 marzo - chiedendo un’audizione e un parere urgente in merito all’applicazione del Decreto Rilancio in materia di concessioni di posteggio per il commercio su aree pubbliche e il conseguente rinnovo delle suddette concessioni fino al 2032. E’ necessario comprendere se l’applicazione di questa legge nazionale, emanata dal governo Conte-bis e convertita nella legge n. 77 del 17 luglio 2020 dall’allora maggioranza M5S, PD, Leu e Italia Viva sia applicabile a macchia di leopardo - con l’imbarazzante conseguenza che alcuni enti locali disapplicano di proprio arbitrio la norma nazionale considerandola illegittima mentre altri, il Comune di Torino ad esempio, hanno rinnovato d’ufficio le concessioni fino al 2032 - o se invece sia necessaria una uniformità di applicazione, come sembrerebbe in base alla costante giurisprudenza amministrativa”.

Su un tema notoriamente piuttosto caro a una fetta importante del commercio cittadino, il dibattito si infuoca su Facebook. E proprio sul profilo social di De Vito. A fargli da contraltare è Andrea Severini, marito della sindaca Virginia Raggi. "Che tristezza" attacca in un primo commento Severini, per poi incalzare De Vito: "Il tuo gioco politico è chiaro, io mi vergognerei". Più pacata la risposta di De Vito: "Il Comune non può disapplicare anche ove ritenga la legge illegittima. Il giudice puo' farlo. Altrimenti avremmo applicazione di legge a macchia di leopardo: il caos amministrativo. La totale disparità di trattamento: ambulanti rinnovati a Torino, non a Roma. Dai è stata fatta una cavolata. Se ne esce meglio ammettendolo". Ed ancora: "Non si possono colpire 12.000 persone: un errore politico, un errore giuridico".

Ma Severini non ci sta e a stretto giro arriva un nuovo commento: "Perché dici colpire? Questo giochetto non funziona caro Marcello. Nessuno vuole colpire le persone oneste che lavorano. Non fare il furbo". Lo stesso Severini poco prima aveva chiarito: "L'Autorità garante della concorrenza e del mercato dichiara che sono illegittime. I lavoratori saranno garantiti, nessuno andra' per strada, verranno regolarizzate le licenze e tutti avranno diritto e sarà cancellato questo vergognoso monopolio di poche famiglie a favore dei piu'". Poi lo scontro finisce, almeno per ora. Tra i due contendenti, intanto, si infila una folla di commentatori, quasi tutti a favore di De Vito. Amedeo invita Severini ad andarsi "a vedere i suoi compagnucci di partito con le magliette No Bolkestein oppure i video dei consigli comunali". Agesilao, con poca diplomazia, commenta cosi': "Tristezza siete voi che fate campagna elettorale sulla pelle degli ambulanti". Donatella, infine, fa sapere di provare "la tristezza infinita per aver votato sua moglie".

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