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Il termovalorizzatore a Roma riapre la guerra tra Roberta Lombardi e Virginia Raggi

Il "chissenefrega" dell'assessora alla transizione ecologica diventa il pretesto per il gruppo capitolino per attaccarla frontalmente. La ricostruzione

Miccia che ha acceso la crisi di governo o semplice pretesto per motivare il non voto al decreto aiuti? Roberta Lombardi, assessora regionale alla transizione ecologica ed esponente di primo piano del M5S romano non ha dubbi: la crisi di governo ha altri motivi e "chissenefrega" del termovalorizzatore. Un'espressione che non significa la resa della Lombardi alla scelta di Gualtieri, ma il racconto di un'altra verità su quanto sta succedendo a livello nazionale. 

Intervistata dall'emittente radiofonica NSL, new sound level, Lombardi spiega: "Adesso ci raccontano la balla che abbiamo fatto tutto per l'inceneritore di Roma- Lo dico da romana e da rappresentante dei 5 stelle: chissenefrega dell'inceneritore, il tema non è questo. Il punto è stato lo smantellamento progressivo nei mesi del Governo Draghi dei punti che erano imprescindibili per noi. Ecco perché non abbiamo votato la fiducia, come ha fatto la Lega sul Green Pass e lui (Draghi, ndr) non si è dimesso, come ha fatto Italia Viva sulla riforma Cartabia, e lui non si è dimesso. Vista la modalità gli abbiamo su questo provvedimento di darci il modo di dissentire, non mettendo la fiducia. Che fanno? Mettono la fiducia. Se si devono dimettere i ministri e sottosegretari dei Cinque stelle? Allora devono farlo anche quelli della Lega e di Italia Viva...".

Adesso ci raccontano la balla che abbiamo fatto tutto per l'inceneritore di Roma- Lo dico da romana e da rappresentante dei 5 stelle: chissenefrega dell'inceneritore, il tema non è questo

Lombardi ha ricostruito così la vicenda delle norme sul termovalorizzatore di Roma inserite nel decreto legge Aiuti, che hanno portato il M5s a non votare la fiducia in Senato: "Arriva il decreto aiuti. Qualche giorno prima Gualtieri annuncia che ha deciso, nonostante il suo programma non lo prevedesse, di realizzare l’inceneritore. Lui tratta direttamente con palazzo Chigi. I ministri competenti, Cingolani in primis, non sanno nulla di questa cosa, lunedì viene calendarizzato il decreto in Cdm e quindi chiamo i miei ministri che mi dicono che non sapevano nulla. Il venerdì a me arriva su WhatsApp dalla mia responsabile della Commissione energia nella conferenza Stato Regioni una bozza del decreto aiuti. Io l’ho girato ai miei ministri per avvertirli, perché lunedì alle 18 devono votare il decreto. Beh, loro il lunedì alle 15 ancora non lo avevano ancora”. 

L'intervista di RomaToday a Lombardi di metà maggio - "I poteri a Gualtieri? Servono per aiutare Roma. Ecco le nostre alternative al termovalorizzatore"

“Quindi – ha sottolineato Lombardi – quando andiamo a dire ‘mi sono stufato di questo modo di lavorare’, avremo un filino di diritto di non essere dei meri ratificatori? Il sangue te lo do volentieri, ma deve essere anche una mia libera scelta. Io non voglio fare il donatore di cuore da vivo, aspettate almeno che sia morto e poi prendetevi pure tutti gli organi". 

Nell'intervista Lombardi non entra sulla sua posizione sul termovalorizzatore, anche se rimangono nei mesi scorsi i suoi incontro con Gualtieri per provare a cambiare quella che è la posizione del sindaco sul tema. In particolare, interpellata da RomaToday, aveva raccontato il lavoro sugli emendamenti e le alternative. A domanda precisa aveva parlato di "impianti che rientrano nelle bat (best available techniques fissate a livello europeo, ndr) che prevedono altri processi di lavorazione come pirolisi o ossicombustione. Sono tecnologie italiane, che funzionano e vengono già utilizzate. I rifiuti vengono trattati a temperature intorno ai 1400 gradi, talmente alte da scindere i materiali nei loro elementi principali che sono tutti recuperabili al 100 per cento. Co2 liquida, materiale vetroso, alluminio e via dicendo. Qui il saldo energetico è sempre leggermente positivo. Parliamo però di tecnologie che si inseriscono all'interno di un sistema che prevede alte percentuali di raccolta differenziata". 

La proposta di Lombardi è la stessa di Beppe Grillo e, a ben guardare, di Virginia Raggi, che nei mesi scorsi è andata in Puglia per visitare l'impianto che andrebbe replicato a Roma. 

Sul chissenefrega di Roberta Lombardi però si è aperto un caso, perché il M5S capitolino è uscito frontalmente contro l'assessora. Emblematico il titolo del comunicato inviato: "Sull'inceneritore a Roma per superare i chissenefrega uniamo le forze per alternative a soluzione obsolete targate PD". Il comunicato prova a spaccare la maggioranza che sostiene Gualtieri: "I nodi vengono al pettine: mentre è ormai evidente che tutto il PD è a favore dell'inceneritore, a partire da Gualtieri fino ad arrivare a Zingaretti e Valeriani, è  altrettanto evidente che ci sono persone all'interno della maggioranza che vogliono provare a lottare per un futuro davvero pulito. Chiediamo per questo a Europa Verde  e Sinistra Civica Ecologista,  insieme alla CGIL e Legambiente, di lavorare concretamente insieme per sottoporre alla maggioranza quelle alternative che chiudano davvero il ciclo dei rifiuti senza inquinare. Oggi la tecnologia è pronta. Incaponirsi su una soluzione vecchia e inquinante, lascia il sospetto che gli interessi in gioco siano ben altri". E se non si fosse capito il riferimento, la chiusura esplicita tutto: "Non si spiegherebbero  altrimenti i "chissenefrega" di chi dovrebbe occuparsi di transizione ecologica".


Oggi la tecnologia è pronta. Incaponirsi su una soluzione vecchia e inquinante, lascia il sospetto che gli interessi in gioco siano ben altri. Non si spiegherebbero  altrimenti i "chissenefrega" di chi dovrebbe occuparsi di transizione ecologica.
 

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