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Scintille tra renziani e calendiani: il voto a Raggi spacca (di nuovo) la lista Calenda

Scontro aperto tra renziani e calendiani. Interviene anche il leader: "Sceneggiata indegna"

Il voto a Raggi spacca la lista Calenda, in Campidoglio composta anche da renziani. È con loro che scatta la baruffa social, prima tra i consiglieri capitolini, poi tra i leader Carlo Calenda e Luciano Nobili. Ricostruiamo quando accaduto. Ieri in giornata le commissioni speciali Expo e Giubileo votano i rispettivi presidenti: Virginia Raggi per la prima (votata da 11 su 12 consiglieri), Dario Nanni per la seconda (all'unanimità). Si tratta di commissioni che da accordi istituzionali vengono guidate dalle opposizioni. Qualcuno sui social però critica i calendiani per il voto a Raggi. Un utente tagga su Twitter la capogruppo Flavia De Gregorio chiedendo se lei e Nanni avessero davvero votato Raggi e lei risponde "no". 

Qui interviene Valerio Casini, di Italia Viva. Esplode puntando il dito contro De Gregorio: "Senza averlo minimamente concordato con noi, avete votato per la Raggi, la peggiore sindaca della storia di Roma e neanche l'onestà di assumervene la responsabilità?". A stretto giro la consigliera spiega. "Il no era riferito alla ricostruzione. Certo che l'abbiamo votata, come tutti gli altri gruppi, così come i 5S hanno votato per vostre vicepresidenze - ritwitta De Gregorio - tutti filo Raggi o è questa la prassi istituzionale su commissioni d’opposizione?". Poi l'hashtag, #nonceprovà. Della serie, non siamo stati solo noi a votarla ma tutti i componenti della commissione, compresi centrodestra e pd con i quali certo non scorre buon sangue. 

Insomma, si è tratto di un rituale istituzionale. Che però, come dimostrano i commenti arrivati su Twitter allo scambio con Casini, non tutti hanno compreso. "Potevate astenervi se non si poteva virare su un altro 5s" suggerisce qualcuno. "Insinuare che voto per presidente di commissione, che spetta a M5S, sia un "inciucio" è un mezzuccio da M5S per l'appunto, che scredita l'operato di tutti. Nessuno, come ben sai, ha fatto opposizione più dura a Raggi di @CarloCalenda" scrive ancora De Gregorio. 

In difesa dei suoi si scomoda anche il leader Calenda. "Flavia fai bene a spiegare in modo trasparente la procedura. Ma come sappiamo benissimo, ed è giusto riferirlo visto che il problema è stato sollevato da loro, l'unica ragione di tutta questa cagnara è che Casini voleva fare il presidente di commissione al posto di Nanni. Fine". Apriti cielo, all'accusa risponde direttamente il deputato renziano Luciano Nobili. "Carlo a chi interessano le poltrone è facilmente dimostrato dai fatti: le hai prese tutte tu. Ma non è questo il punto. Il punto è che i consiglieri di @ItaliaViva si sono rifiutati di votare la #Raggi a guida della commissione Expo, quelli di @Azione invece l'hanno votata". 

E ancora Calenda: "Luciano mi hai chiesto di mettere Casini alla presidenza della Giubileo ovviamente votando la Raggi a Expo essendo un accordo complessivo. Ti ho detto di no. Avete montato questa indegna sceneggiata contro Flavia. Questi giochini fateli con Mastella. Circolare..". Scintille tra le parti che non sono proprio nuove in Campidoglio. Già a inizio consiliatura le divergenze non furono su questioni di poco conto, con gli eletti di Italia Viva in piazza a festeggiare l'elezione del sindaco Roberto Gualtieri, rivendicandone l'appoggio al ballottaggio, e Calenda costretto a twittare per precisare e redarguire: "Ricordo a tutti gli eletti della lista Calenda Sindaco che abbiamo preso l'impegno, ripeto l'impegno, con gli elettori di rimanere all'opposizione. Costruttiva ma ferma. E la parola data agli elettori da queste parti vale più di quella eventualmente data al proprio partito". 

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