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Trasporti pubblici, il Campidoglio rispolvera la Linea D: "Da oggi si riparte"

Roma Capitale torna sul vecchio progetto che univa il nord col sud della città. Il Campidoglio dovrà prioritariamente decidere se ricorrere ad un project financing

Collega l'Eur con Talenti. E lungo i suoi 20 chilometri s'interscambia con le linee ferroviarie e metropolitanee. Si tratta del progetto della linea D. E' rimasto per anni nei cassetti ma ora il Campidoglio sembra intenzionato a riesumarlo. Dopo un necessario aggiornamento.

La commissione rivisita il progetto

Per cominciare a ragionare sul progetto, la commissione mobilità del Comune  ha messo attorno ad un tavolo RomaMetropolitane e l'agenzia Roma Servizi per la mobilità. L'opera è così stata passata al setaccio partendo dal presupposto, come sottolineato dai tecnici, che sarà necessario passare per "un nuovo quadro economico dell'opera, una revisione delle metodologie di scavo e delle soluzioni ingegneristiche". Anche il tracciato potrebbe essere rivisto.  

Il tracciato del 2005

Il vecchio progetto, datato 2005, prevedeva infatti una tratta principale compresa tra Prati fiscali e piazza Fermi con fermate centrali,  a Vescovio, Verbano, Fiume, Spagna, San Silvestro, Venezia, Sonnino e Trastevere. La linea D prevedeva poi due tratte esterne: a nord erano state ipotizzate 5 fermate, tra Prati e Ojetti (Talenti); ed altre 4 fermate tra piazza Fermi, Magliana ed Eur. Costo dell'operazione 2,2 miliardi che arrivano a 3,4 con le fermate accessorie. 

Tracciato Linea D-2-2

La copertura finanziaria

Per realizzare quest'infrastruttura, il Comune aveva deciso di puntare sul project financing. Ma si fece anche di più. Già nel 2007 venne infatti individuato il soggetto promotore; della linea D si sarebbe occupata un'associazione temporanea d'impresa, frutto della sinergia  tra Condotte, Pizzarotti ed i francesi di Ratp. Il progetto venne analizzato anche in Conferenza dei servizi ma si dovette fermare nel 2011, per intervento dell'Autorità sui trasporti. Venne infatti stabilito, con apposita delibera, di  superare la formula della gara prescelta. La decisione ha comportato la revoca del bando di gara e l'avvio di alcuni contenziosi legali.  

Il contenzioso vinto

La novità, comunicata dall'avvocatura capitolina, è che il Comune ha vinto i ricorsi presentate da alcune aziende del consorzio promotore. Ora "l'amministrazione dovra' confermare o meno l'interesse a proseguire la realizzazione dell'infrastruttura con lo strumento originariamente previsto, ovvero il Project financing" ha comunicato l'avvocatoura capitolina con una lettera. La partita quindi si riapre.

L'interesse del Campidoglio

"L'opera è nell'interesse di Roma Capitale e stiamo valutando di inserirla nel Pums - ha annunciato l'assessora alla Mobilità Linda Meleo -  Il project financing non ènegativo a priopri anche se serve una rivisitazione. Anche i costi vanno rivisti ed in particolare la compartecipazione di Roma Capitale. Per accedere invece ai bandi di finanziamento pubblico serve un progetto avanzato. La procedura di revisione non sarà semplice - ha ammesso Meleo - ma è bene iniziare". Soddisfatto anche il presidente della commissione mobilità Enrico Stefàno. "Come suggerito dall'Avvocatura, dobbbiamo prendere una decisione politic asu come gestire la precedente convenzione,e poi tramutare tutto cio' in un atto amministrativo. Ma da oggi si riparte". 

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