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Limite agli insetticidi e fondi per la ricerca, la Regione Lazio approva il testo sull'apicoltura

Aggiornata la legge che era ferma al 1988

Limiti all’utilizzo deli insetticidi, nuovi fondi per hobbisti ed apicoltori ed investimenti per la ricerca. Il consiglio regionale del Lazio ha approvato a maggioranza il testo unificato “disposizioni per la salvaguardia, valorizzazione ed esercizio dell'apicoltura”. Una legge con la quale si vuole difendere l’ape autoctona, ovvero l’ape mellifera ligustica, “un patrimonio nazionale che tutto il mondo ci invidia” ha detto Valerio Novelli, presidente della commissione agricoltura della Regione Lazio.

Cosa prevede la legge

Si tratta di un testo unificato sulla tutela dell’apicoltura, uno dei settori fondamentali per l’imprenditoria agricola del territorio laziale. Era infatti necessario aggiornare la normativa regionale di riferimento, che risaliva al 1988, anche alla luce delle novità introdotte dalla legislazione nazionale. Uno degli obiettivi fondamentali della legge è quello di garantire una maggiore tutela delle api e degli insetti pronubi dalle sostanze tossiche di impiego agricolo, con l’introduzione di opportune sanzioni.

Un capitolo importante è quello riguardante la concessione di contributi ad alcuni soggetti individuati all’interno della disposizione. Si tratta di hobbisti, apicoltori e produttori. Nel testo, inoltre, vengono previsti dei fondi per la ricerca, destinati alle università e agli enti scientifici regionali.

“Si tratta di un passo fondamentale per la salvaguardia della sostenibilità, degli ecosistemi, dell’ambiente e della vita stessa delle altre specie animali ed anche di noi esseri umani - dichiara in una nota Valerio Novelli, presidente della commissione agricoltura e ambiente della Regione Lazio - questa nuova legge regionale riordina il settore sia a livello scientifico che produttivo. Per quanto concerne il campo scientifico inseriamo le università e gli enti scientifici regionali come protagonisti nello studio del ripopolamento della nostra ape mellifera ligustica - prosegue Novelli - mentre per la produzione vengono assegnati fondi regionali diretti sia agli hobbisti che ai produttori con l’apertura di uno specifico capitolo di bilancio”.

Il consigliere di Giancarlo Righini, di Fratelli d’Italia, ha messo in evidenza l’importanza del lavoro svolto in commissione: “Abbiamo lavorato seriamente insieme a Novelli per arrivare a questo testo unico; le api sono uno straordinario valore per il nostro ecosistema e l’ape mellifera ligustica garantisce biodiversità nel territorio italiano. L’ape rappresenta uno straordinario indicatore di qualità dell'acqua e dell'aria”, ha aggiunto Righini. Anche l’assessora regionale,, Enrica Onorati ha parlato di provvedimento che interviene in un “settore molto importante, che tutela tutto l’ecosistema e che per questo deve essere valorizzato”.

Forza Italia non ha votato il testo finale

Forza Italia, con un emendamento, aveva richiesto un maggiore coinvolgimento dei soggetti privati nel campo della ricerca scientifica. La proposta è stata bocciata dall’aula e, per questo, l’esponente forzista, il consigliere Giuseppe Simeone, non ha partecipato al voto. Secondo Simeone la proposta che, così come impostata, ”taglia fuori una fetta fondamentale del settore quale le associazioni e gli istituti di ricerca e formazione privati  - spiega in una nota - Il nostro tentativo, attraverso gli emendamenti presentati, era proprio quello di andare a colmare questo gap che comporta di fatto l’esclusione di una parte significativa della nostra società. È inaccettabile che ogni attività, formativa, di ricerca, sperimentazione, sia delegata esclusivamente al pubblico tanto che di fronte al muro trovato in aula ho deciso, a fronte dell’assenza di qualsiasi spiraglio di dialogo, di abbandonare i lavori”.

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