rotate-mobile
Politica

Il liceo è troppo lontano e i bus non arrivano: genitori costretti a pagare mezzi privati. Il caso finisce in Regione

La lettera degli studenti all'Ufficio scolastico regionale: "Il normale accesso a scuola è un nostro diritto"

Entrambe le sedi scolastiche non vengono raggiunte facilmente dai mezzi pubblici. Né la centrale né la succursale. Da tempo i genitori sono costretti a pagare di tasca propria ditte private per permettere agli studenti di arrivare in classe e sopperire così alle carenze del trasporto pubblico locale e regionale. La pandemia di Covid ha però aggravato il tutto, e con i turni d'ingresso in classe scaglionati (alle 8 e alle 10 come stabilito dalla Prefettura) il servizio costa di più per coprire entrambi gli orari. Le ditte private hanno alzato i prezzi, con annessi sacrifici per famiglie già in difficoltà. Succede ai Castelli Romani, ai 1300 studenti dell'istituto James Joyces di Ariccia, sito in via De Gasperi e, la succursale, in via Vallericcia, finiti anche al centro di un question time nell'ultima seduta di Consiglio regionale. 

"Ci paghiamo da soli i mezzi pubblici"

A scrivere direttamente all'Ufficio scolastico regionale sono i rappresentanti d'istituto. "Entrambe le nostre sedi sono collocate in spazi periferici non raggiunti dai mezzi pubblici di trasporto, per questo siamo costretti da anni a ricorrere a società private, pagando prezzi raddoppiati rispetto ad un normale abbonamento urbano ed extraurbano" raccontano gli alunni in una lettera che RomaToday ha potuto visionare. Già, perché la questione è di quelle vecchie, mai risolte, e interessa specialmente gli studenti che provengono dai comuni fuori Ariccia, che non possono contare sul servizio comunale ma neanche sui collegamenti Cotral. Da un lato le strade troppo strette e malconce, dall'altra la chiusura dallo scorso gennaio del ponte di Ariccia a complicare il tutto. I pochi collegamenti presenti insomma, non sono sufficienti. E "ciò comporta molti sacrifici da parte delle famiglie già in situazioni di normalità - spiegano i ragazzi - eppure sinora, nessun genitore si è sottratto, credendo nella qualità della nostra scuola, nonostante le carenze strutturali e viarie". 

"Il quadro è peggiorato con la pandemia" 

Ora il però il quadro è peggiorato. Con l'imposizione dei doppi turni per tutte le scuole del Lazio - tra le misure per ridurre il contagio da coronavirus con la riapertura di gennaio - "per le famiglie è arrivato un ulteriore aggravio economico, perché le ditte private hanno proposto di coprire i nuovi orari, aumentando ancor di più il prezzo, per usufruire dei mezzi solo due settimane al mese". Da qui la richiesta del Dirigente scolastico di eliminare almeno il doppio turno ripristinando il quadro precedente. 

"Abbiamo appreso con molto rammarico del diniego della deroga richiesta" fanno sapere gli studenti, pronti a portare avanti la loro battaglia. "Chiediamo cortesemente di riconsiderare la richiesta fatta dal nostro preside, non avendo alternative, soprattutto per solidarietà con quei ragazzi che non potranno raggiungere l'istituto. Questa non è inclusione. Non sono i device o la connessione veloce a garantire la democrazia e il progresso. L’articolo 34 della nostra Costituzione prescrive che la scuola sia aperta a tutti e che "i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi".

Il question time in Aula 

Il caso è approdato in Regione. "L'amministrazione, anche in sinergia con i Comuni coinvolti, trovi al più presto una soluzione per garantire la copertura totale del trasporto pubblico locale dell'istituto Joyce" spiega la consigliera regionale M5s del Lazio Francesca De Vito, definendo la situazione "paradossale" e rivolgendosi con un question time direttamente all'assessore ai Trasporti Mauro Alessandri.  

La risposta della Regione

"La Regione ha predisposto con un bando Astral da 100 milioni di euro per il noleggio di bus Gran Turismo per servizi aggiuntivi di Tpl, sono tutt'ora in corso le richieste da parte dei comuni" replica l'assessore. Per quanto riguarda i mezzi Cotral però, prosegue, "dopo diversi sopralluoghi tra Cotral e le amministrazioni locali, si è determinato che al momento non sussistono le condizioni di sicurezza per i bus con la chiusura del ponte di Ariccia". Sono però attivi verso il liceo, spiega l'assessore, "otto collegamenti da enti comunali del circondario e servizi sperimentali finanziati dalla Regione, cinque corse aggiuntive al giorno, legati alla recente apertura del nuovo ospedale dei Castelli romani. Abbiamo comunque incontrato il preside del Joyce per capire le ulteriori criticità da sanare". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il liceo è troppo lontano e i bus non arrivano: genitori costretti a pagare mezzi privati. Il caso finisce in Regione

RomaToday è in caricamento