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Multiservizi, scade l'appalto delle pulizia Atac: licenziamento per 669 dipendenti

La società controllata al 51 per cento da Ama ha perso la gara per il nuovo appalto. Sciopero per l'intera giornata per lunedì 3 luglio: "Al lavoro per farli reintegrare, ma per 150 non c'è speranza"

Roma Multiservizi licenzia 669 dipendenti. La società, partecipata al 51 per cento da Ama e per la parte restante da Manutencoop, ha perso l'appalto per i servizi di pulizia, supporto al servizio e alla manutenzione ordinaria presso l'Atac e ha così deciso di avviare una procedura di licenziamento collettivo per la parte di organico legata a questa commessa. I sindacati sono sulle barricate di quello che si profila sempre di più come un fronte doppio. Se da una parte la battaglia sarà infatti destinata a cercare di tutelare il più possibile questi 700 posti di lavoro in un passaggio da appalto ad appalto che i sindacati definiscono "illegittimo", il tavolo con le sigle sindacali sul futuro di Roma Multiservizi è ancora aperto. 

La sindaca Virginia Raggi, nel corso di un consiglio straordinario sul tema, aveva annunciato la decisione di proseguire con una gara a doppio oggetto, che di fatto porterebbe all'apertura di una nuova società a capitale misto pubblico-privato. Ma i sindacati spingono ancora per la strada della società in house, "così come previsto dalla legge Madia" spiega Vittorio Pezzotti segretario generale della Filcams Cgil del Lazio, che considerano la migliore per la salvaguardia dei posti di lavoro e per la qualità dei servizi (LEGGI QUI TUTTI I MOTIVI). E sono pronti a portare avanti questa posizione fino alla chiusura del tavolo di confronto. 

Intanto, con l'avvio della procedura di licenziamento per 669 persone continua l'erosione dei posti di lavoro in capo a Roma Multiservizi. La controllata di Ama aveva ricevuto l'affidamento diretto da Atac il 1 agosto 2016, dopo i problemi per ritardo nei pagamenti con le precedenti aziende aggiudicatarie. Atac ha indetto una nuova gara e l'appalto è stato spacchettato in 14 lotti al posto dei 3 precedenti. La scadenza è prevista per il 31 luglio prossimo, così Multiservizi ha deciso di aprire la procedura di licenziamento.

I motivi li spiega nella lettera: "Ad oggi non sono note alla Scrivente Società le aggiudicazioni delle procedure di gara, [...] né tantomeno la circostanza se le eventuali aziende subentranti applichino il contratto nazionale per i dipendenti [...] al fine di poter azionare la procedura di passaggio d'appalto così da scongiurare, o quanto meno ridurre, l'esubero occupazionale oggi denunciato". Ad oggi, quindi, il passaggio da appalto ad appalto non è ancora stato intavolato e ai lavoratori sono arrivate le lettere che aprono al licenziamento.

"Ci erano state date rassicurazioni sul fatto che Atac, committente dell'appalto, non avrebbe proseguito con la gara in attesa di capire quali servizi, oggi in capo a Roma Multiservizi, far rientrare nel futuro della nuova municipalizzata, sia che si prosegua con una società di primo livello sia che si continui sulla strada della gara a doppio oggetto. Per noi devono essere inclusi tutti, anche la pulizia dei mezzi fa parte di un servizio essenziale" spiega Pezzotti. La strada, ora, è in salita. Annullare la gara esporrebbe Atac ad un rischio ricorsi mentre nella battaglia per far reintegrare i 700 lavoratori, "ce ne sono almeno 150 che non risultano coperti dalla clausola sociale" e quindi resteranno a casa.

Il 3 luglio prossimo Filcams Cgil, Fisascat e Uiltrasporti di Roma e Lazio hanno indetto uno sciopero per l'intera giornata con una manifestazione di fronte all'assessorato alla Mobilità di Linda Meleo, in via Capitan Bavastro. "Siamo pronti a sospenderlo qualora l'assessora e rappresentanti di Atac organizzassero un incontro" spiega Pezzotti. 

Battaglia a oltranza viene annunciata invece per la vertenza sul futuro di Roma Multiservizi che riguarda il futuro di 3768 dipendenti. Un numero altissimo ma che negli ultimi anni si è assottigliato di centinaia di posti di lavoro. Gli ultimi sono i 303 lavoratori del subappalto della pulizia per le scuole statali e per i centri di formazione, con 429 persone a cui sono stati ridotti i parametri orari su stipendi che spesso non arrivano nemmeno a mille euro al mese. "Attendiamo la fine del confronto ma se decideranno di andare dritti per la loro strada" concude Pezzotti "dovremo proseguire la nostra lotta con il rischio che a settembre le scuole non potranno riaprire".  

"Abbiamo sempre detto che lo spacchettamento avrebbe prodotto esuberi" il commento di Serenetta Monti, sindacalista dell'Usi. "Tra l'altro sottolineo che sono partite lettere anche di persone che stavano nel settore scolastico. Si sta verificando quello che avevamo previsto e nel frattempo non sono state elaborate alternative in tempi utili. Anche la gara a doppio oggetto metterà a rischio posti di lavoro". 

Inevitabili le polemiche politiche. "E' con grande preoccupazione che assistiamo a quella che sembra essere una condotta irresponsabile, superficiale e ipocrita" le parole di Ilaria Piccolo, consigliera del Pd capitolino. "Durante la campagna elettorale i cinque stelle avevano garantito ai lavoratori di Roma Multiservizi che sarebbero stati assunti in Ama". Aggiunge Fabrizio Ghera, capogruppo di Fdi-An in Campidoglio: "La verità è che in questo anno di consiliatura non sono stati in grado di trovare alcuna soluzione concreta per salvaguardare i lavoratori della Multiservizi". Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini, denuncia su Facebook: "Grazie alle scelte della Sindaca Raggi la RomaMultiservizi, società controllata dal comune di Roma tramite Ama, licenzia 669 lavoratori. E pensare che a queste persone il M5Stelle aveva promesso addirittura l'assunzione in Ama".

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