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I licei di Roma occupati, dal Socrate al Mamiani è l’inverno caldo degli studenti

Si moltiplicano le iniziative di protesta nelle scuole superiori della Capitale tra occupazioni, scioperi e didattica autogestita: ecco la mappa delle scuole superiori in mobilitazione

L’ultimo in ordine di tempo è il Visconti. Si moltiplicano le occupazioni dei licei romani: dal Socrate al Mamiani dilaga la protesta degli studenti dopo un anno di difficoltà legate alla pandemia da Covid-19. Prima la didattica a distanza che ha tenuto lontani i ragazzi dalle aule per mesi, poi il ritorno tra i banchi di scuola dovendo fare i conti con turnazioni, rimodulazione degli spazi e degli orari, con un trasporto pubblico locale, nonostante l’introduzione delle linee S, giudicato “inadeguato” a soddisfare gli standard anti contagio da Coronavirus. 

I licei di Roma occupati: dal Kant al Mamiani studenti in rivolta

Per gli studenti romani è un inverno “caldo”. Fragorosa la protesta al Kant di Torpignattara: il liceo è stato occupato alla fine di gennaio al culmine di una settimana di mobilitazione per “difendere il proprio diritto allo studio”. Una protesta contro lo scaglionamento degli orari, contro una didattica  a distanza "inadeguata a garantire il diritto allo studio", soprattutto per la mancanza di connessione e strumenti tecnologici idonei a seguire le lezioni online. “Consapevoli dei problemi strutturali della dad, chiediamo però il rientro in sicurezza che vuol dire trasporti, aumento del personale, degli spazi e di una sanità pubblica diffusa ed efficiente” - avevano scritto gli studenti ricevendo anche l’appoggio dei genitori. 

L’inverno caldo dei licei romani: occupato il Visconti

Occupazione conclusa dopo cinque giorni. Sono seguite quelle del liceo Pilo Albertelli, con gli studenti a chiedere tamponi e la dotazione di mascherine ffp2, del Mamiani, del Socrate e del Visconti. 

"Con la pandemia - hanno scritto in una lettera gli studenti di piazza del Collegio Romano - la scuola pubblica italiana è collassata e l'insufficiente risposta del Ministero alla situazione, delicatissima, si è dimostrata a più riprese un insulto alla dignità di chi a scuola ci studia e di chi ci lavora. La (ex ndr.) Ministra Lucia Azzolina, dall'inizio della pandemia, ci ha dato risposte tardive se non addirittura inadeguate. La valutazione è stata messa davanti alla didattica; anziché trovare gli spazi per un ritorno in sicurezza e in presenza per tutti, le annose questioni dell'edilizia scolastica e delle classi pollaio sono riemerse, costringendoci a un sistema ibrido con la Dad e un'inaccettabile didattica a singhiozzo”. Puntano il dito sulle scelte politiche in materia di istruzione pubblica degli ultimi 30 anni non nascondendo perplessità su quelle del futuro più immediato. Non piace la proposta del premier incaricato Mario Draghi di prolungare le lezioni fino a luglio "tenendo i ragazzi, i professori, il personale scolastico, ostaggio di un sistema che non sa tutelare i diritti degli studenti e dei lavoratori".  

Occupato il Socrate: protestano gli studenti di Garbatella

Una protesta che ha toccato anche il Socrate di Garbatella occupato in risposta ad una serie di problemi strutturali di cui  soffre l’edificio. Disagi che si sommano alle difficoltà vissute dalla ripresa della didattica in presenza, finora avvenuta in forma mista: il 50% delle lezioni continuano infatti ad essere svolte a distanza. “Per noi la DAD non è una soluzione praticabile, anche perchè crea delle disparità. La soluzione è di puntare ad un ritorno al 100% della didattica in presenza - aveva una rappresentante d’istituto - occorre però una riorganizzazione complessiva ed anche per questo chiediamo un tavolo interistituzionale che coinvolga gli studenti in forma permanente”.

Il liceo Mamiani occupato

Dalla Garbatella al Mamiani dove l’occupazione si è conclusa questa mattina. Nel liceo di Prati si sono vissuti anche attimi di tensione: ieri sera poco dopo le 20 un gruppo di giovani incappucciati, secondo gli studenti occupanti appartenenti a gruppi fascisti ostili alle iniziative di lotta intraprese, ha provato ad introdursi nella scuola. In mano bastoni e altri oggetti contundenti

Il raid “fascista” al liceo Mamiani occupato

Bloccato il raid, è esplosa una bomba carta la cui deflagrazione ha allarmato l'intero vicinato. Immediate le chiamate alle forze dell'ordine giunte con diverse pattuglie sul posto. Sono stati i carabinieri della compagnia Trionfale ad individuare, in via Brofferio, tre giovani ancora con il passamontagna addosso. I tre alla vista dell'auto si sono dati alla fuga verso una vettura ma sono stati fermati, identificati e denunciati. L’indomani occupazione conclusa, striscioni ammainati: dentro la preside e i professori per verificare le condizioni della scuola; fuori il presidio degli studenti “per ribadire che questi ed altri atti violenti e squadristi non devono esistere e non saranno tollerati”. 

Il Giulio Cesare contro la “censura”, al Tufello occupata la scuola Parini

Le scuola superiori di Roma sono in rivolta. Numerosi i licei e gli istituti alle prese con scioperi, assemblee, settimane dello studente ossia didattica e incontri autogestiti come al Giulio Cesare dove gli alunni hanno anche denunciato la “censura” su alcuni corsi dedicati ad aborto e identità di genere. Al Tufello invece doppio blitz alla scuola Parini, abbandonata dal 2008
 

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